31/10/2008

Madre finlandese, padre italiano, nonna francese: con origini così, difficile non crescere cosmopoliti. Lo sa bene Anne Riitta Ciccone, che oggi presenta al Festival di Roma (sezione "L'Altro Cinema") Il prossimo tuo.

Dopo Le sciamane e l'autobiografico L'amore di Marja, il nuovo film - spiega la regista - "è nato all'indomani degli attentati di Madrid del 2004: viaggiavo spesso in treno, e percepivo la paura della gente. L'ho ambientato a Roma, Parigi ed Helsinki perché volevo esplorare l'Europa, dal sud al centro al nord, cercando di mostrare quanto, al di là delle lingue differenti, siamo tutti uguali di fronte a questo sentimento".

Tre i protagonisti: la hostess Eeva (Laura Malmiraava), l'inviato di guerra Jean Paul (Jean-Hugues Anglade) e la pittrice Maddalena (Maya Sansa), tutti segnati da traumi che condizionano il loro rapporto con "l'altro".

Affidato alle luci di tre direttori della fotografia (Fabio Cianchetti, Pasquale Mari, Fabio Zamarion, "uno per ogni città, con il mio sguardo a fare da filo conduttore", precisa l'autrice), il film non cede - se non fugacemente nel finale - alla tentazione d'intrecciare storie e destini. "Il mio modello non è stato Babel di Iñárritu, piuttosto mi interessava suggerire le assonanze e le rime esistenziali tra i personaggi", continua la Ciccone, che ha in progetto un adattamento del libro "Kashmir Palace", scritto dalla giornalista Mimosa Martini.

Costato 2,2mln di euro, Il prossimo tuo è una coproduzione guidata al 70% dall'Italia (Francesco Torelli per La Trincea, in collaborazione con Rai Cinema), con capitali anche finlandesi (FS Film Oy, che da marzo distribuirà il film in tutta la Scandinavia) e francesi (Astra Films).