2008, l’anno dei record (2)
La stagione 2008 non si caratterizza soltanto per gli ottimi risultati della frequentazione delle sale cinematografiche (34,1 milioni di entrate – leggi la news), ma anche per il dinamismo della produzione nazionale. Con circa 60 lungometraggi di finzione, il 2008 sembra molto lontano dagli scarsi esiti del 2004 e 2005 (19 e 20 produzioni nazionali) e rappresenta una crescita conseguente rispetto ai dati del 2007 (39).
Questi progressi devono molto alla nuova legge sul cinema in vigore in Polonia e alla creazione dell'Istituto Polacco di Cinema. A ciò va aggiunto un nuovo sistema di sostegno finanziario nettamente orientato verso le produzioni e le coproduzioni polacche. L'impatto della tendenza alla decentralizzazione della produzione e della creazione di numerosi fondi regionali ha cominciato inoltre a farsi sentire.
Anno del 100mo anniversario del cinema polacco, il 2008 ha riservato molte soddisfazioni alla cinematografia nazionale. Tra queste, sono da citare l’Oscar per il miglior cortometraggio d'animazione assegnato a Peter and the Wolf di Suzie Templeton (realizzato per il 90% dallo studio SE-MA-FOR di Lodz) e la nomination all’Oscar per il miglior lungometraggio straniero di Katyn [+leggi anche:
recensione
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intervista: Andrzej Wajda
intervista: Michal Kwiecinski
scheda film] di Andrzej Wajda.
Una quarantina di premi sono stati inoltre assegnati a registi polacchi, a beneficio di 27 titoli (15 lungometraggi di finzione) tra cui Tricks di Andrzej Jakimowski, It’s Time to Die di Dorota Kedzierzawska, 33 Scenes fom Life [+leggi anche:
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scheda film] di Malgorzata Szumowska e Rysa [+leggi anche:
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scheda film] di Michal Rosa. Da notare anche la buona accoglienza di Four Nights with Anna [+leggi anche:
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scheda film] di Jerzy Skolimowski all'ultima Quinzaine des réalisateurs cannense.
Purtroppo, il 2008 ha visto anche la scomparsa di alcune grandi figure del cinema polacco: gli attori Gustaw Holoubek, Wienczyslaw Glinski e Jan Kociniak, l'attore-regista Jan Machulski, i registi Stanislaw Rozewicz, Wladysław Slesicki e Piotr Lazarkiewicz, senza dimenticare il direttore della fotografia Edward Klosinski.
(Tradotto dal francese)
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