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FILM / RECENSIONI

The Secret de Kells

di 

- Tutta la magia dell'arte medievale e delle leggende irlandesi in un lungometraggio all'insegna del meraviglioso ed emblema dell'originalità europea

A prima vista, niente sembra più lontano dal mondo contemporaneo dell'Irlanda del IX secolo, cornice del primo lungometraggio degli irlandesi Tomm Moore e Nora Twomey, The Secret of Kells [+leggi anche:
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scheda film
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. Un universo aspro ricoperto da foreste selvagge dove la popolazione, minacciata dalle invasioni dei Vichinghi, trova rifugio. Ma il film, ispirato al Libro di Kells, manoscritto miniato considerato tesoro del patrimonio artistico mondiale ed esposto a Dublino, tratta tematiche universali e atemporali: il passaggio iniziatico all'età adulta e la sopravvivenza dell'arte contro l'ostilità di un ambiente materialista. Due problematiche individuali e collettive fuse in un'avventura in 2D che mischia fantasia eroica e realismo storico intorno a quattro personaggi principali, i quali incarnano altrettanti valori umani.

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Perno del racconto sceneggiato da Fabrice Ziolkowki, Brendan, 12 anni, vive nell'abbazia di Kells sotto la tutela dello zio, l'abate Cellach, un uomo molto autoritario la cui unica preoccupazione è di far erigere un muro per fermare i Barbari. Ma l'arrivo del maestro miniatore Frate Aidan aprirà nuovi orizzonti all'ubbidiente Brendan. L’orizzonte dell'arte, delle sue bellezze e della creatività in primo luogo, poiché il frate porta con sé il manoscritto incompiuto di Kells e incoraggia il giovane a partecipare al suo completamento. E poi l'orizzonte dell'ignoto, del mondo esterno fino ad allora proibito a Brendan, in cui dominano le forze della Natura e dell'irrazionale incarnate dalla fatina, spirito della foresta, e dal terrificante Crom Cruach, nascosto in fondo a una caverna e simbolo della paura junghiana con la quale l'uomo deve confrontarsi per rinascere. Un terrore che ha il suo corrispettivo reale nelle orde dei Vichinghi, composte da gigantesche ombre che irrompono al suono di tamburo e all'insegna della violenza più sanguinaria.

Evolvendosi abilmente su due livelli di lettura - l'epopea accessibile ai giovani e il racconto filosofico adatto a un pubblico più adulto - The Secret of Kells si distingue in particolare per una grafica medievalista che sfiora il sublime nei passaggi che si svolgono nella foresta. Giocando con i colori e le forme in contrasto con il grigiore e la banalità dell'abbazia, il film oscilla in una dimensione onirica dove la magia della mitologia celtica e la formidabile estetica del Libro di Kells (che ricorda in un certo senso i mandala) si uniscono al meglio per offrire agli spettatori il più grande piacere visivo.

Al di là della riuscita cinematografica in quanto portatore di un messaggio forte sull'importanza della trasmissione artistica e del risveglio creativo al di là dei conflitti e delle angosce relative alla sicurezza, The Secret of Kells è anche il degno rappresentante di un'animazione europea che resiste al conformismo grafico e narrativo, e alle sirene del 3D. Un cinema che sottolinea il terreno comune che lega le varie culture del Vecchio Continente: il film è stato realizzato grazie agli sforzi degli irlandesi (Cartoon Saloon), dei francesi (Les Armateurs e France 2 Cinéma) e dei belgi (Vivi Film), senza dimenticare gli ungheresi di Kecskemet, che hanno partecipato alla sua realizzazione. Un'alleanza europea il cui frutto è stato selezionato al Festival di Berlino nella sezione Generation, una bella vetrina per i suoi sostenitori che vanno dall'Irish Film Board a Eurimages, passando per il programma Media, la Comunità Francese del Belgio, il Flanders Audiovisual Fund, Wallimage, Promimage, il tax shelter belga, Canal + e Ciné Cinéma. Venduto all'estero da Celluloid Dreams, The Secret of Kells sarà distribuito in Francia da Gebeka Films, in Belgio da Kinepolis e in Irlanda da BVI.

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(Tradotto dal francese)

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