01/08/2002 - Everett si muove come un pesce nell’acqua nella commedia di Oliver Parker, tratta da Wilde, che ha inaugurato la rassegna ticinese

LOCARNO - Il 55mo festival si è aperto sotto nubi dense di pioggia ma nel segno leggero e brioso di Oscar Wilde. E’ toccato infatti a Oliver Parker l’onore di inaugurare il festival ticinese (1-11 agosto) con L’importanza di essere Ernesto. Ancora un testo dello scandaloso maestro irlandese del sarcasmo anti-upper class dopo lo strepitoso successo di Il marito ideale (tre nomination ai Bafta, due ai Golden Globe. Una coproduzione che coinvolge capitali britannici e l’americana Miramax.
Commedia degli equivoci e satira falsamente romantica della diatriba matrimonio d’amore-matrimonio d’interesse, la pièce è un intrigo ininterrotto di false identità e improbabili agnizioni in cui l’ormai vaccinato Rupert Everett si muove come un pesce nell’acqua: snob, viziato, narciso e sornione. Inglesissimo, come i colleghi Colin Firth (il rivale di Hugh Grant in Diario di Bridget Jones) e Judy Dench, mentre Parker ha scelto per i due ruoli femminili principali due attrici "straniere": l’americana Reese Witherspoon e l’australiana Frances O’Connor, infischiandosene di pronuncia e filologia. "Rendere contemporaneo e imprevedibile Wilde significa anche togliere alla dizione quel tanto di lento, pomposo e irrealistico, far sentire che il dialogo è spontaneo”, spiega. E aggiunge di aver pensato al jazz e alla screwball comedy americana per svecchiare (ma ha anche inserito una scena in cui i due piccioncini si fanno tatuare il nome dell’amato bene in vista sul sedere).
Noto anche per un Otello con Lawrence Fishburne, Parker è ormai abbonato agli scrittori e soprattutto a Wilde: prossimo passo un copione dal Ritratto di Dorian Gray, che però non sarà lui a dirigere.