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Javier Mariscal, Tono Errando • Registi

Intervista

Incontro con Javier Mariscal e Tono Errando che hanno realizzato con Fernando Trueba Chico e Rita, premio Cineuropa al Festival del cinema europeo di Les Arcs 2010.

Incontro con Javier Mariscal e Tono Errando che hanno realizzato con Fernando Trueba il film d’animazione Chico e Rita [+leggi anche:
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, premio Cineuropa al Festival del cinema europeo di Les Arcs 2010.

La collaborazione con Fernando Trueba
Javier Mariscal: Io e Tono avevamo realizzato una graziosa, piccola animazione di Compay Segundo prima che morisse. Questa animazione era veramente molto carina: le strade dell’Avana e tutto il resto. Fernando Trueba ha detto: "E’ magnifico! Perché non lavoriamo insieme, noi tre?" E noi abbiamo accettato, ovviamente! Abbiamo cominciato a riflettere: avevamo i miei disegni dell’Avana, una squadra, con Tono, che poteva mettere queste illustrazioni in movimento, e Fernando che sa fare cinema molto bene ed è bravo a produrre musica.

Una storia d’amore
Javier Mariscal: La storia di Chico y Rita è quella del nostro grande amore per Cuba e soprattutto per L’Avana, che conosco bene. Dovevamo fare qualcosa che avesse a che fare con l’amore perché i bolero, le canzoni che si sentono nel film e che ascoltavamo quando eravamo bambini, sono sempre storie d’amore. Visto che Fernando ama molto i film degli anni ’50, abbiamo deciso di fare qualcosa di molto classico. E poi, una storia d’amore riguarda sempre un uomo e una donna, in questo caso un pianista e una cantante che canta magnificamente il bolero. C’è una forte attrazione fra di loro, ma stanno anche per andare nella "capitale del mondo", dove troveranno grandi musicisti con cui suonare. E’ in questo periodo, tra gli anni ’40 e ’50, che si produce la grande fusione tra il jazz di New York e quello dell’Avana, e che si opera una combinazione fantastica con i ritmi afro-cubani.

Bebo Valdés
Tono Errando: Bebo ha avuto due vite. La prima a Cuba, la seconda quando ha vissuto oltre vent’anni in Svezia, suonando il piano in un hotel. Allora, il mondo si è dimenticato di Bebo Valdés. Poi è stato riscoperto ed è Fernando che ha prodotto tutti i suoi dischi negli ultimi dieci anni. E’ probabilmente il miglior pianista cubano e aveva tutto ciò che ci voleva per il film, con composizioni degli anni ’40-’50.

Lo sguardo e la memoria
Javier Mariscal: Abbiamo studiato molto gli anni ’40 e ’50. Per New York, è stato più facile, con tutti i film che abbiamo visto e le tante volte in cui ci sono stato. Abbiamo comunque fatto un piccolo viaggio laggiù. Per L’Avana, abbiamo trovato vecchie fotografie, documentari e qualche film, per conoscere meglio i movimenti delle persone, i loro vestiti. Abbiamo studiato anche Christian Dior per i vestiti di Rita, e poi le automobili, il design, le pubblicità. Abbiamo letto libri sulla storia della televisione e della radio dell’epoca, sull’organizzazione dei festival e delle performance dei gruppi di jazz. Ci sono tanti libri, immagini, fotografie fantastiche sul jazz e New York. Per L’Avana, è stato più difficile, ma è una città molto bella dove rimangono ancora tracce dell’epoca, nonostante le distruzioni. E si capisce molto bene lo stile e il modo di costruire le case, perché alle spalle c’è una filosofia: la temperatura, il sole, la luce. L’Avana e New York sono due città con una grande personalità.

Tono Errando: Ci siamo documentati molto, ma alla fine, abbiamo lavorato con la memoria. Questo c’è nel film e questo è interessante, perché partendo dalla realtà si può immaginare qualsiasi cosa. L’invenzione è la magia del risultato finale.

Il tratto chiaro
Javier Mariscal: Ho voluto fare qualcosa che ricordasse il fumetto. Mi sono detto che sarebbe stato bello disegnare i due personaggi con un tratto molto chiaro, pulito, sintetico, realista ma senza nulla, quasi, soltanto i contorni. Un po’ come Tintin, che era disegnato da un grande maestro.

La distribuzione dei film in Europa
Javier Mariscal: E’ assolutamente idiota che degli ottimi film non trovino distribuzione ovunque, in quello che si può considerare come un solo paese: l’Europa. Bisogna prendere decisioni politiche forti a Bruxelles per migliorare la situazione: è molto importante perché se non lo si fa, è finita.

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