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Javier Ruiz Caldera • Regista

Giornate degli Autori 2013

Il regista spagnolo Javier Ruiz Caldera ha presentato Three Many Weddings, a chiusura delle Giornate degli Autori 2013.

mp4 (640x360) [17 MB]

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Cineuropa: Che cosa l'ha attratta di più della sceneggiatura?
Javier Ruiz Caldera: La prima cosa che mi è piaciuta della sceneggiatura di Three Many Weddings [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Javier Ruiz Caldera
scheda film
]
è che la protagonista fosse una donna. In Spagna, che una donna di trent'anni sia protagonista di una commedia così folle non è una cosa abituale. Normalmente, la donna interpreta la spalla romantica, il personaggio secondario più serio, ma che una donna sia il cuore e la fonte dell'umorismo è raro.

Chi è Ruth?
Ruth è una donna che non sa dire di "no". Sempre, tutta la sua vita, ha detto “sì” a tutti i suoi fidanzati. Se il suo fidanzato era rocker, lei era rocker. Se il suo fidanzato era elegante, lei era elegante. Le mancava una personalità. Per questo, nessuna delle sue relazioni sentimentali ha funzionato, fino a quando non incontra il ragazzo del film. Ciò nonostante, i suoi tre ex la invitano ai rispettivi matrimoni e lei, dato che non sa dire di “no”, decide di andarci.

Questo è il primo ruolo comico per Inma Cuesta. Perché ha scelto proprio lei?
Inma Cuesta è un'attrice incredibile. In Spagna è molto apprezzata: è stata nominata ai Goya, ma si è sempre mantenuta in un registro drammatico. Questo è il suo primo ruolo comico e ammiro il lavoro che ha fatto perché è molto rischioso per un'attrice trasformarsi, all'improvviso, in una pagliaccia assoluta. Inoltre, come era prevedibile, Inma Cuesta fa un lavoro spettacolare e sorprenderà sicuramente lo spettatore.

Qual è stata la scena più divertente da girare?
Ci sono molte scene folli e divertenti nel film, ma ce n'è una in particolare: la mia prima scena di sesso. Non avevo mai girato una scena di sesso e la verità è che, oltre a questo, credo che sia la scena di sesso più pazza della storia del cinema spagnolo, quantomeno. E' stato molto divertente. Persino l'operatore, girando, doveva fermarsi perché moriva dalle risate.

Continuerà a lavorare nella commedia o pensa di cambiare registro?
Questo è il mio terzo film e la mia terza commedia. Mi sento a mio agio nel fare commedie. Ricordo quando vidi Tutti pazzi per Mary. Fu allora che decisi di fare commedie. Spero di avere una carriera lunga, sono ancora giovane e voglio fare tanti film nella mia vita e toccare diversi generi come l'orrore e il dramma, ma credo che, vada come vada, farò sempre qualcosa di comico.

Il genere della commedia può contribuire a riportare il pubblico spagnolo al cinema?
Credo che, per andare al cinema, la gente abbia bisogno di un'offerta ampia. Una cinematografia sana deve avere tanti tipi di film: commedie, che sono sempre molto popolari, ma anche dramma, orrore e piccoli film d'autore. Io non faccio commedie per motivi commerciali ma perché mi piace farle, come spero che piacciano al mio pubblico. Se la gente va al cinema o no, non possiamo saperlo. E' molto difficile sopravvivere in questa professione, stiamo tutti lottando. Noi ci limitiamo a fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile.

E' stato facile finanziare il film?
La situazione in Spagna è dura in tutti i settori, anche per il cinema, ma dobbiamo riconoscere che quando i produttori e altri investitori hanno letto la nostra sceneggiatura, l'hanno subito appoggiata perché vi riconoscevano un potenziale commerciale e la trovavano molto divertente. Abbiamo avuto la fortuna di ricevere il sostegno di varie istituzioni. Non è abituale; costa molto realizzare un film in Spagna, ma nel nostro caso, nella difficoltà, non è stato impossibile come in altri casi. Il nostro è un film di budget medio in Spagna. Rende molto più di quanto costi. E' evidente che tutto il denaro che avevamo lo abbiamo messo sullo schermo. 

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