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INDIELISBOA 2015

A Toca do Lobo: segreti di famiglia

di 

- Catarina Mourão fa il ritratto della sua famiglia a partire da un’indagine incentrata sulla figura di suo nonno, lo scrittore Tomás de Figueiredo

A Toca do Lobo: segreti di famiglia

Dopo Pelas Sombras (2010), Catarina Mourão torna all’IndieLisboa per presentare in concorso nazionale il suo ultimo documentario, A Toca do Lobo [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
(The Wolf’s Lair)
. La pellicola è un progetto personale in cui la regista rivela storie della sua famiglia a partire da un’indagine incentrata su suo nonno, Tomaz de Figueiredo. Scrittore dell’epoca della dittatura il cui nome è stato immortalato in varie strade del paese, Figueiredo è oggi quasi dimenticato. Persino sua nipote, la regista, non conosceva la maggior parte della sua opera, e tantomeno aveva letto la sua opera più conosciuta, A Toca do Lobo. Ma un giorno, incoraggiata dal commento di un familiare, Mourão trova negli archivi della televisione pubblica nazionale un’intervista a suo nonno, del 1968, e vi scopre una motivazione per conoscere meglio il passato della sua famiglia.

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Mourão crea una tenace e impressionante archeologia della memoria – e i suoi inganni – per svelare il mistero della figura di suo nonno. Mischiando immagini d’archivio del Portogallo di Salazar con vecchi filmati e fotografie di famiglia, A Toca do Lobo sostiene gran parte del suo arco narrativo sulle interviste a Maria Rosa, madre della regista. E’ un processo in qualche modo catartico, giacché la più giovane dei tre figli dello scrittore è anche quella che si è vista privata, sin dall'infanzia, della presenza del padre. Figueiredo, che conciliava la letteratura con altri lavori, passava lunghi periodi lontano da casa ed entrò più volte in manicomio. Le ragioni di queste assenze, occultate e quindi ingiustificate agli occhi della figlia piccola, ebbero come conseguenza una freddezza e una distanza verso suo padre; una cosa impossibile da riparare oggi, a oltre 40 anni dalla morte dello scrittore.


Ma forse, più dell'immergersi nel dramma intimo di una famiglia, è interessante il modo delicato ed efficace con cui Mourão inquadra questo dramma in un contesto più ampio, quello di un paese asfissiato dalla dittatura. Dall’influenza della religione su un’educazione borghese e senza spazio per la differenza, che conobbe sua madre, alle indagini parallele sul passato di resistenza di suo zio, la regista riesce a dare alla sua pellicola una dimensione sociale che va oltre quella di un semplice ritratto intimo. Lancia uno sguardo distante a un Portogallo che non esiste più ma che ha lasciato in eredità la frustrazione di molti di quelli che sono sopravvissuti ad essa. Fortunatamente la sequenza finale del film, che include la nuova generazione della famiglia, sembra indicare la strada del superamento e dell’integrazione, pacifica, del passato in un presente più luminoso.

A Toca do Lobo è una produzione di Laranja Azul che fa parte del catalogo promozionale della neonata Portugal Film.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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