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CANNES 2009 Fuori Concorso / Spagna

Agora: Amenábar Antichrist(iano)

di 

Cosa spinge un autore europeo a misurarsi con un kolossal, in particolare con quel sottogenere tra azione e fantasy chiamato "Sword and sandal" (peplum in Italia) , che attinge alla Bibbia o al periodo dell'antica Grecia o Roma tra storia e mitologia, esponendosi al rischio di imprecisioni storiche e ridicole cadute di stile?

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portato al Festival di Cannes fuori Concorso, ha l'obiettivo di "far sentire il pubblico come se stesse seguendo una troupe della CNN mentre documenta qualcosa che accade nel IV secolo dopo Cristo".

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Spinto dal desiderio di raccontare una storia su Romani e Cristiani nell'Antico Egitto, il regista spagnolo di origine cilena ha individuato la sua eroina nella figura di Ipazia, figlia di Teone, ultimo direttore della celeberrima biblioteca di Alessandria, e donna simbolo della tolleranza della società greco-romana di quel tempo. Con la sua Himenóptero, Amenábar ha coinvolto la Mod Producciones di recente creazione e Telecinco Cinema, mettendo assieme un cast internazionale che recitasse in lingua inglese e permettesse di lanciare il film sul mercato internazionale.

A vestire la tunica di Ipazia è la star britannica Rachel Weisz (The Constant Gardener, La Mummia). La vediamo insegnare astronomia, matematica e filosofia ai suoi allievi, in quel tempio della saggezza che doveva essere allora la Biblioteca alessandrina. Ma mentre tra quelle mura si discetta di Aristotele e si preconizza l'eliocentrismo, per le strade e le piazze della città governata dall'Impero Romano d'Oriente cresce ed esplode il dissidio tra le religioni: cristiani contro pagani ed ebrei. Presto i parabalani incappucciati spingeranno la folla ad attaccare nel nome di Cristo gli adoratori degli déi e, nonostante la mediazione romana, la Biblioteca verrà saccheggiata e distrutta.

Il resto è storia, con la sola eccezione del servo Davus, personaggio inventato, interpretato dal giovane inglese Max Minghella. Lo spettatore potrebbe trovare noiose e fintamente intellettuali le numerose discussioni "scientifiche" ma quello che non sfuggirà è la scelta di portare sul grande schermo questa martire del paganesimo che ha tutto l'aspetto di un attacco frontale del regista al Cristianesimo e non genericamente al fanatismo religioso. All'uscita di Agora difficilmente le stanze del Vaticano apprezzeranno le scene in cui i cristiani sbudellano la gente urlando come invasati o vengono visualizzati come formiche nere che si affrettano sulla preda con una efficace ripresa dall'alto velocizzata.

Dimenticate Gladiator, Troy e tantomeno Ben Hur. Angeli e Demoni di Ron Howard è appena arrivato nelle sale e qui a Cannes, dopo il prete cattolico vampiro e poco casto del film di Park Chan-wook, c'è attesa per l' Antichrist [+leggi anche:
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