10/09/2009

Lo "spazio bianco", un luogo in cui non accade nulla, un territorio dell'attesa, il tempo scandito dall'angoscia. E' quello che vive Maria (Margherita Buy), una quarantenne che ha partorito prematuramente la sua bambina. Ora Maria aspetta che sua figlia nasca. O muoia.

"Per tanti anni l'espressione femminile era legato al diritto di non esser madre. Quella della maternità è una tematica trascurata" dice a Cineuropa.org l'autrice de Lo spazio bianco [+leggi anche:
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scheda film], Francesca Comencini, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. La regista 48nne ha scelto di raccontare una donna quarantenne, "un po' ragazzina e un po' vecchissima, che non stai mai nel mezzo, non è mai una donna matura".

Nel film Margherita Buy è una single che vive a Napoli, insegna l'italiano ai lavoratori in una scuola serale, va spesso a ballare in discoteca, si innamora degli uomini. Rimane incinta di un uomo single che ha già un figlio e che non vuole averne altri. Ora, di fronte all'incubatrice del reparto neonatale di un ospedale, osserva questo minuscolo essere che ha solo sei mesi. Studenti troppo vecchi per studiare, una bambina troppo piccola per vivere, i primi arriveranno all'esame e lei arriverà alla vita: adulti e neonati riescono nella loro lotta.

Lo spazio bianco, sceneggiato dalla regista con Federica Pontremoli, è tratto dall'omonimo romanzo di Valeria Parrella. "Maria mi è sembrato un personaggio meraviglioso", spiega ancora Comencini. "Amo la sua concretezza, la caparbietà, lo spirito combattivo, e mi sembrava che sfuggisse all'idea di napoletanità, intesa come istintualità. Dal libro al film, c'è stato un transfert a tre, da Valeria a me, a Margherita" .

Prodotto da Fandango con RAI Cinema, il film uscirà nelle sale italiane il 16 ottobre.