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INDUSTRIA Paesi Baltici

Crisi economica: la resilienza degli Stati baltici (2)

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Se i produttori baltici stanno esplorando al massimo tutte le loro relazioni europee, le organizzazioni pubbliche di Estonia e Lettonia tentano di mantenere a galla le loro piccole industrie cinematografiche. In Estonia, il maggiore ente di cinema nazionale, l’Estonian Film Foundation (EFF), sta ritoccando i tagli di budget (da 3.8 milioni di euro del 2009 a 3.3 milioni per il 2010) per supportare lo stesso numero di film per l’anno (cinque) con finanziamenti minori.

“Ci sarà inevitabilmente un minor valore produttivo per ciascun film, ma è vitale per noi mantenere la stessa quantità di titoli e dare stabilità all’industria”, ha dichiarato Karlo Funk, responsabile della Produzione dell’EFF. Funk ha annunciato anche che il Fondo creerà un nuovo schema, il First Film Scheme, per aiutare i cineasti esordienti a debuttare con progetti dal budget di 100.000 euro.

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Il National Film Centre of Latvia (NFC) vedrà il suo budget dimezzato nel 2010 (da 4 milioni di euro a 2.2 milioni). Per l’Amministratore delegato Ilze Gailite-Holmberga, il numero attuale di film supportati (tre-quattro lungometraggi, 15 documentari e 15 corti l’anno) sarà tagliato, e data priorità alle co-produzioni.

Il prossimo anno dovrebbe portare però buone notizie: il Consiglio della Città di Riga (leggi news) ha deciso di creare il primo centro cinematografico regionale dei Paesi baltici, il Riga Film Fund, per co-finanziare film stranieri e offrire incentivi fiscali del 10-15% per girare nella regione stessa. Secondo il Direttore del NFC, dieci titoli stranieri hanno già in calendario le riprese a Riga.

Film Angels Studio, creato sette anni fa poco fuori la capitale lettone, possiede attrezzature, sei diversi teatri di posa e costi competitivi per accogliere produzioni straniere, soprattutto film storici. In lavorazione per il 2010 c’è la sua prima co-produzione internazionale: Last Boat to Gotland (leggi news), dramma storico da 2 milioni di euro che sarà diretto da Janis Kalejs (Vogelfrei).

In Lituania — la cui industria cinematografica è la meno sviluppata delle tre Nazioni baltiche — il progetto di creazione di un nuovo istituto cinematografico non è mai stato definitivamente accantonato. Secondo quanto riferito dal produttore Rasa Miskinyte di Era Film, al Baltic Event per il pitch di un nuovo progetto del noto Sharunas Bartas (Seven Invisible Men), i produttori locali intendono realizzare una propria organizzazione cinematografica sotto l’egida della Lithuanian Producers Association. L’industria continua a sperare per 2010, in attesa che il nuovo incentivo fiscale del 20% venga approvato dal Parlamento.

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(Tradotto dall'inglese)

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