Guédiguian: "Il personale è politico"
- Il regista francese presenta in concorso Marie-Jo et ses deux amours e risponde alle accuse di disimpegno
Un film romantico, intimista, pieno di spiritualità ed esaltazione amorosa.
Attribuire questi aggettivi ad un'opera di Robert Guédiguan suona un po'
paradossale. Ma questo regista marsigliese, autore di un cinema antiretorico,
fuori dagli schemi, aspro e ricco di humour, ha un'altra dote: non è mai
scontato. Primo film francese in concorso al festival, Marie-Jo et ses deux
amours racconta di una donna (Ariane Ascaride, musa e compagna del regista nella vita reale) che vive una profonda crisi nel dividersi tra due uomini, il marito e l'amante. E se
qualcuno dice che questo è il film meno «politico» di Guédiguan, lui, che a 17
anni leggeva Marx durante il giorno e I dolori del Giovane
Werther la sera, replica: "Mostrare vita reale, sentimenti privati e
dolori pubblici significa fare politica".
Il sanguigno regista, per la prima volta in competizione a Cannes (ma si rivelò
qui in una sezione collaterale sette anni fa) ha così attribuito dei sentimenti
molto intensi a personaggi assolutamente normali, in una storia "romantica per
eccellenza". Suggerisce Ariane Ascaride: "La protagonista vive una situazione di
enorme fragilità e incertezza. Quando ami una sola persona ti senti più sicura".
Il corpo nudo dell'attrice, alle soglie dei cinquant'anni, viene ripreso senza
falsi pudori dal regista: "Non mi era mai capitato", confessa Ariane, "e non è
stato facile". Accanto a lei, gli attori adorati e sempre presenti nei film di
Guédiguan: Jean-Pierre Darroussin è il muratore Daniel, sposato a Marie-Jo;
Gerard Meylan è Marco, pilota di barca e amante inquieto; Jaques Boudet è
Jean-Christophe, il cliente alcolizzato della protagonista.
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