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BERLINALE 2010 Concorso

Puzzle, delizioso ritratto fatto di piccoli dettagli

di 

La bellezza del "nuovo cinema argentino" passa spesso per una delicata attenzione ai dettagli, e Puzzle [+leggi anche:
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scheda film
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di Natalia Smirnoff, coproduzione francese di Las Ninas Pictures sostenuta dal Fonds Sud Cinéma, che non solo utilizza questo approccio ma lo mette anche nel titolo, ne è un ottimo esempio. La scena d'apertura è significativa: vi troviamo in primissimo piano (un modo di filmare che si adatta perfettamente e si ritrova in tutto il film) una madre di famiglia preparare accuratamente, come una vera Mrs. Dalloway, un pranzo di compleanno, e poi raccogliere uno a uno, mentre tutti si divertono, i frammenti di un piatto che ha fatto cadere, rivolgendo un sorriso gentilmente scherzoso a suo marito. Ed è soltanto quando porta la torta che si capisce che il compleanno da festeggiare è il suo.

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Puzzle posa uno sguardo tenero, e per una volta esclusivo (rendendo conto delle attività del resto della famiglia per scorci indifferenti), sulla donna, la madre che si sacrifica sempre senza che nessuno lo noti e che si caratterizza per questo istinto di aiutare e di proteggere, fino ad avere male al collo per quanto è rimasta piegata a preparare il pranzo per gli altri.

Uno dei presenti al compleanno, che la vede sola dopo la festa, le permette tuttavia di spezzare questa routine fatta di piccole attenzioni femminili aprendole le porte di un universo meraviglioso di immagini e bei colori (accompagnato da sognanti percussioni) che lei si mette appassionatamente a ricostruire pezzo per pezzo, fino a iscriversi, con un partner che condivide la sua minuziosità, a un concorso. Quando la sua famiglia, affettuosa ma poco attenta alle sue esigenze, nota questo nuovo passatempo, dapprima il marito lo taccia di perdita di tempo (nonostante lui stesso non sappia rinunciare alla calma di una giornata di pesca e di tai-chi) perché, pur essendo gentile, fa fatica a tenere in considerazione gli interessi di lei (cosa comune tra gli uomini) e non apprezza il non trovare i suoi cibi preferiti in frigo.

Tuttavia, poco a poco, i suoi familiari cominciano a interessarsi di più a lei e gli uni agli altri ("stasera, si cucina", le dichiara suo figlio al telefono), come testimonia con freschezza la scena in cui si mettono tutti a ballare spontaneamente. E così la protagonista (interpretata con una sensibilità infinita e molta dignità da Maria Onetto) vive una liberazione: osa arrabbiarsi, chiedere un favore, pensare un po' a se stessa, perché ciò che lei semplicemente desidera, sottolinea Smirnoff, è "trovare il suo posto nella propria casa". E Puzzle il suo posto nella competizione berlinese ce l'ha, eccome.

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(Tradotto dal francese)

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