email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FESTIVAL Italia

A Milano una finestra sul Sud del mondo

di 

E’ in corso a Milano il XX Festival del Cinema Africano, d’Asia e d’America Latina (15 – 21 marzo), il maggior evento in Italia di cinema del sud del mondo. Numerosi gli artisti convenuti, di varie nazionalità, per una stimolante condivisione del loro percorso creativo e un quotidiano confronto col fedele e appassionato pubblico. Finestre sul mondo oltre l’Occidente, film che rivelano culture, immaginari e modi di raccontare diversi. Prevalgono i temi sociali, denunce scottanti di povertà e violazione di diritti, ma non mancano narrazioni ironiche e racconti poetici.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Le sezioni in concorso presentano autori africani, asiatici e latino-americani, ma va considerato che buona parte di questi film sono sostenuti da coproduzioni europee. Per citarne qualcuno: Adieu Gary [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
, di Nassim Amaouche, storia di proletari algerini nel Sud della Francia, prodotto da Les Films A4; Norteado [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, di Rigoberto Perezcano, ritratto leggero dell’emigrazione clandestina messicana negli USA, prodotto da Mediapro; il documentario Enemies of the people, di Thet Sambath e Rob Lemkin, in cui un reporter cambogiano cerca per anni i carnefici dei propri genitori e il braccio destro di Pol Pot – prodotto da Old Street Films.

Annamaria Gallone – direttrice del festival insieme ad Alessandra Speciale – commenta: “In Africa si è accentuata la necessità di coproduzioni europee perché si sono molto ridotti i sostegni istituzionali. Sono più indipendenti i Latinoamericani, che usufruiscono di piccoli contributi governativi. E’ invece molto libera e prolifica la produzione in Asia, a partire ovviamente dall’India; alcuni film attingono a finanziamenti francesi in virtù della francofonia, come in Cambogia, e vari produttori cinesi cercano alleanze francesi per svincolarsi dalle strettoie statali”.

Gli autori europei trovano spazio nella sezione fuori concorso, dove prevale il genere documentario. Mugabe and the white African, dei Britannici Lucy Bailey e Andrew Thomson (prod. Arturi Films), è una sorprendente storia di razzismo al contrario, cronaca di una famiglia di agricoltori bianchi in Zimbabwe vittime del terrore instaurato dal presidente Mugabe. From somewhere to nowhere, dello Svizzero Villi Hermann (prod. Imago Film), ritrae il nomadismo cinese verso le metropoli. Piombo fuso, di Stefano Savona (prod. Pulsemedia), è una coraggiosa incursione nella striscia di Gaza durante l’omonimo attacco israeliano. Particolare attenzione è data a documentari sull’immigrazione extra-europea in Italia: C.A.R.A. Italia, di Ymer Dagmawi e La trappola, di Lemnaouer Ahmine - entrambi registi africani residenti in Italia; Il colore delle parole, di Marco Simon Puccioni (prod. Intelfilm e Blue Film), La voce del sangue di Giuseppe Carriera.

Molto originale e vivace è la sezione “Forget Africa”, in collaborazione col Rotterdam Film Festival, che ha chiesto a 12 registi non africani di raccontare un Paese africano a loro scelta, in collaborazione con registi locali. Contro ogni clichè sul continente, ne emerge un caleidoscopio di sguardi che mettono in evidenza la creatività artistica e la ricchezza culturale dell’Africa. Dei registi europei Slam video Maputo, dell’Austriaca Ella Raidel, si ispira all’esperienza di Godard in Mozambico negli anni ’70 e fa un ritratto però scanzonato di come si rappresentano nei media i suoi cittadini; in tranzania.living.room il Tedesco Uli Schueppel si confronta con le sue fantasie d’infanzia sulla Tanzania e alla gente locale chiede come si immagina un salotto tedesco. Altra sezione d’appeal è “Africa nel pallone”, serie di film sul calcio africano, in omaggio, anche critico, alla imminente Coppa del Mondo in Sudafrica.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy