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FESTIVAL Germania

Cento documentari per l'Interfilm

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Indagare l’enorme mondo dei cortometraggi, è impresa sempre più difficile. Tantissimo materiale, tantissime idee, tantissima voglia di raccontare. A tentare di fare un po’ d’ordine ci ha pensato Interfilm, festival internazionale dedicato ai cortometraggi. Diretta da Heinz Hermanns la manifestazione, giunta alla sua 18ma edizione, si è svolta a Berlino dal 5 al 10 novembre.
Un concorso con più di cento lavori che spaziavano dall’animazione al digitale, dall’impegno politico (con un bellissimo corto realizzato dal belga Bouli Lanners, Muno, la spiazzante storia di un reportage mancato su un tragico episodio di razzismo avvenuto nella provincia belga) al documentario, fino a corti più “tradizionali” piccole storie con finale a sorpresa. Ma fortunatamente, l’effetto “barzelletta” (la piccola gag che termina nella risata consolatoria e rassicurante) non era dominante come spesso altrove accade.
A essere premiati sono stati l’olandese Sytse Kok con The chinese wall (un corto sulla solitudine e sugli equivoci in cui incorriamo se ci fidiamo solo dei nostri sguardi), il tedesco Oliver Held con Jump (in cui il digitale interviene per raccontare quello che la realtà non può far vedere) e un film australiano, The Heisenberg Principle di Christopher Jones.
Ma ‘Interfilm’ non era solo il concorso. Anche quest’anno, infatti, il festival ha cercato di esplorare lo stato di alcune cinematografie nazionali, concentrandosi soprattutto su Israele, la Francia e i paesi dell’Est, Polonia, Romania e Repubblica ceca che hanno oggi una cinematografia attivissima e con i quali - soprattutto grazie all’allargamento dell’Unione Europea - saremo necessariamente costretti a “fare i conti” contaminando storie, sensibilità ma anche modalità produttive.
Uno sguardo particolare è stato dedicato anche alla produzione italiana, con una selezione realizzata grazie all’ausilio dell’Istituto italiano di Cultura in Germania, curata da Claudia Tommasini (coadiuvata da Alessandro Maresca), presenza oramai costante all’interno di Interfilm, visto che da cinque anni si impegna nel tentativo di mostrare i lavori più interessanti che in Italia si realizzano.
13 film, anche loro realizzati con le più diverse tecniche, dall’animazione di Little Numba di Daniele Lunghini e Diego Zuelli, a Il mare di sotto, trasposizione della leggenda partenopea di Colapesce diretta con taglio neorealistico da Sandro Dioniso (che ha appena terminato di realizzare il suo primo lungometraggio La volpe a tre zampe), passando per la satira surreale di Bbobbolone e de I paladini della Santa Provvidenza diretto da Gianluca Sodaro, anche lui reduce dal suo primo lungo Cuore scatenato.

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