13/12/2002 - “La cultura in tv? Va in onda mentre i francesi dormono”. Con-clusioni e proposte del Rapporto Clément sulle emittenti francesi

Riprende il dibattito sul ruolo della televisione pubblica con la pubblicazione del rapporto stilato dalla filosofa Catherine Clément sulla cultura e gli audiovisivi.
Richiesto il 7 giugno 2002 dal ministro della cultura Jean-Jacques Aillagon, il rapporto Clément ha analizzato e valutato l’offerta attuale della televisione pubblica, la sua qualità e la sua programmazione quotidiana. La conclusione principale della Clément si riduce ad un punto fondamentale: “Attualmente la cultura è offerta al pubblico francese nelle ore in cui dorme”. Cathérine Clément propone quindi una riorganizzazione degli orari anticipando la seconda serata per permettere ad un pubblico più ampio di seguire le trasmissioni culturali.
Il rapporto prevede numerosi cambiamenti: una programmazione in prima serata degli avvenimenti culturali; l’obbligo per i telegiornali di trattare sistematicamente argomenti culturali; maggior visibilità ai documentari; un consiglio di consulenti composto dai telespettatori; un nuovo ruolo di direttore per le arti e la cultura a France Télévisions e infine l’aumento del budget della televisione pubblica francese giudicato insufficiente. Ma Catherine Clément ha simbolicamente sottolineato la necessità di inserire nella Costituzione diritti e doveri del servizio pubblico. Idea che non ha incontrato il sostegno del ministro della Cultura che la ritiene una specie di “bomba atomica” preferendo invece “lo studio tutti i mezzi necessari ad arrivare alle medesime conclusione senza dover ricorrere ad una procedura così eccezionale”. Jean-Jacques Aillagon ha inoltre aggiunto che entro la fine di gennaio comunicherà con il Presidente di France Télévisions, Marc Tessier, le proprie posizioni riguardo alla cultura in televisione, su particolare su France 2 e France 3.

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(Tradotto dal francese)