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FILM Italia

La caduta di Pinocchio

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Aveva a disposizione 1195 sale oltre alla grande ambizione ad un secondo successo mondiale. Invece il Pinocchio di Roberto Benigni si è dimostrato una delle grandi delusioni del 2002 per il pubblico americano.
Un Natale freddo e malinconico quello del regista toscano che Federico Fellini usava chiamare Pinocchietto e con il quale nel ’99 l’Italia intera aveva gridato “La vita è bella” mentre saliva sul palco dello Shrine Auditorium di Los Angeles alla conquista l’Oscar come il miglior film straniero.
Uscito il 25 dicembre, e senza anteprima per la stampa, la critica americana ha accolto Pinocchio con dei giudizi inaspettatamente feroci, sottolineando la mancanza di “personalità, energia e magia” della pellicola e paragonando la produzione al grande disastro economico di Waterworld diretto da Kevin Costner.
Dopo aver conquistato in Patria la palma per gli incassi più alti, raccogliendo oltre 25.4 milioni di euro in poco più di quattro settimane di programmazione, al suo primo approdo in terra straniera il burattino perde consensi e dopo l’esclusione dai Golden Globe il milione di dollari di incassi del primo week end americano, non promette niente di buono per la selezione agli Oscar 2003.

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