14/02/2011

La notte tra il 25 e il 26 aprile del 1986, un incidente nel quarto reattore della Centrale Nucleare di Chernobyl, in Ucraina, provoca la fuoriuscita di una enorme nube radioattiva.

I membri del Partito Comunista della vicina città di Prypiat cercano di minimizzare l’accaduto per non diffondere il panico tra la popolazione. Valery, Kabysh, giovane membro del partito subito accorso alla Centrale, si rende però conto che la situazione è grave, e che l’unica possibilità è la fuga, il prima possibile.

Su queste premesse, è chiaro che Innocent saturday dello sceneggiatore e regista russo Alexander Midzadze, rappresenta appieno lo spirito del Concorso della Berlinale.

Il film mette in scena infatti una delle maggiori tragedie degli ultimi trent’anni, con uno spunto insolito e dai mille potenziali sviluppi. Valery (e con lui lo spettatore) sa che deve andare via, e intorno a lui la vita scorre ignara come ogni sabato, con le sue feste e le altre piccole attività quotidiane. Tenta di prendere un treno, ma la sua ragazza non sembra capire a fondo il pericolo.
L’uomo si ritrova così catapultato in una festa di matrimonio, dove, in tempo quasi reale, rincontra i vecchi compagni di una band rock, traditi in nome del partito, si ubriaca, fa a botte, declama frasi sconnesse, cerca di dimenticare.

Il regista segue il suo personaggio principale alternando sequenze convulse, girate con telecamera a mano, a scene più statiche - ma altrettanto caotiche - dei festeggiamenti alcolici di un ‘sabato innocente’.

Lo spunto narrativo, potenzialmente molto interessante, si perde così fra noiosi scambi di opinioni, balli, abbracci e baci paralleli alla vicenda principale: il reattore intanto brucia, e la Storia, nonostante i dissennati abitanti di Prypiat, sta per fare il suo corso.

Innocent saturday è una co-produzione russo/ucraina/tedesca fra Non Stop Pictures, Passenger Film, Arte, MDR e Bavaria Film, che cura anche le vendite internazionali.