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KARLOVY VARY 2011 Concorso / Germania

Aspettatevi l'imprevedibile da Cracks in the Shell

di 

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, del regista e sceneggiatore tedesco Christian Schwochow, è stato presentato in anteprima mondiale al Karlovy Vary International Film Festival, tra le pellicole in concorso. Sebbene sia a tratti scostante e sopra le righe, questo dramma psicologico è estremamente dinamico e intenso, anche grazie alla suggestiva interpretazione dell'attrice protagonista, la danese Stine Fischer Christensen (Echo, After the Wedding).

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Josefine (la Christensen) è una giovane attrice che vive con la madre e la sorella più piccola con problemi mentali. Nonostante il resto della troupe in cui lavora la consideri senza talento (o addirittura "invisibile", come la definisce il suo insegnante di recitazione, e come ricorda il titolo originale del film: Die Unsichtbare), Josefine viene scelta dal noto regista teatrale Kaspar Friedmann (Ulrich Noethen, conosciuto per il personaggio di Heinrich Himmler ne La caduta [+leggi anche:
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) per interpretare il ruolo principale nella sua messinscena de La signora delle camelie di Alexandre Dumas. Josefine è vergine, il che non la rende di certo la sua protagonista ideale. Tuttavia, la forte convinzione di Friedmann nel metodo dell'Actors Studio porterà la giovane a esplorare nel profondo la sua personalità, la sua sessualità e le sue relazioni familiari. Josefine finirà per calarsi perfettamente nella parte fino a quando "la signora delle Camelie" non minaccerà seriamente la sua salute mentale.

Josefine, infatti, è estremamente sensibile e vulnerabile, e Schwochow si serve della fotografia di Frank Lamm per enfatizzare il suo stato d'animo: la camera è spesso a mano e zooma, con una velocità pressoché innaturale e da documentario, sul volto, sulle mani e su altri dettagli della giovane attrice. Questa tecnica, insieme al personaggio della sorella disabile e all'escalation di eccessi della protagonista (come i suoi attacchi bulimici), rinvia immediatamente a Idioti di Lars von Trier. Un altro film che giunge subito alla mente, per un viaggio simile negli oscuri meandri della personalità della protagonista, è Black Swan di Darren Aronofsky.

L'intero film si regge sulla struggente interpretazione della Christensen. Anche Noethen fa un buon lavoro nel ruolo - a volte inevitabilmente stereotipato - dell'autoritario direttore di teatro, su cui corre voce che vada a letto con tutte le sue attrici protagoniste, per poi scaricarle subito dopo la prima degli spettacoli. Tutto ciò finirà col rompere il guscio protettivo di Josefine, ma quello che si nasconde al suo interno è qualcosa di veramente inaspettato.

Cracks in the Shell è stato prodotto dalla teamWorx Television & Film GmbH, che si occupa anche dei diritti per le venite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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