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TELEVISIONE Islanda

Remake norvegese per la serie islandese Nightshift

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Già trasmesso dalla televisione islandese Channel 2, dalla finlandese YLE-FST e dalla britannica BBC4, la serie comica di Sagafilm The Nightshift è stata ceduta al canale norvegese TV2, che produrrà a breve un remake - la prima versione straniera di un programma islandese.

Al suo lancio nel 2007, i 12 episodi furono accolti molto bene, ed il regista locale Ragnar Bragason ottenne due Edda - riconoscimenti cinematografici nazionali - al Miglior Programma Televisivo e al Programma Televisivo più Popolare.

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"Quello che ha attratto maggiormente i canali stranieri è la popolarità senza precedenti della serie in Islanda, e l'interazione fra i tre protagonisti, che rappresentano l'archetipo della maggior parte delle persone che conosciamo nella vita reale. L'ambientazione è un posto di lavoro al quale è facile relazionarsi", ha spiegato il produttore di Sagafilm Kjartan Thor Thordarson.

La serie si svolge in una unica location, una stazione di servizio a Laugavegur, Reykjavik -- "che piace ad un acquirente attento ai prezzi", secondo Thordarson - e ruota attorno a tre sfortunati impiegati che durante le fredde notti invernali cercano di evitare di lavorare e terrorizzare i loro pochi clienti.

Bragason ha avuto l'idea per The Nightshift e scritto la prima serie con Jóhann ÆvarGrímsson e i tre protagonisti Pétur Jóhann Sigfusson, Jón Gnarr e Jörundur Ragnarsson. Hanno proseguito realizzando The Day Shift, The Prison Shift e un film, Mr. Bjarnfredarson (2009), secondo maggior incasso di sempre in Islanda.

Di recente, il team di Bragason (senza Gnarr, oggi Sindaco di Reykjavik) ha completato World's End, serie drammatica ambientata nei primi anni '90 in una remota clinica psichiatrica islandese, che dopo la trasmissione televisiva uscirà in DVD l'8 dicembre.

Creata nel 1978, Sagafilm ha contribuito a far crescere i servizi produttivi nel paese, e ha lavorato a vari lungometraggi internazionali come Batman Begins, Tomb Raider, i film di James Bond A View to a Kill e Die Another Day e, di recente, a Faust di Aleksandr Sokurov, vincitore del Festival di Venezia.

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(Tradotto dall'inglese)

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