06/02/2012

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Girato nella regione di Salamanca (che lo ha anche finanziato), il film narra la storia di quattro ragazzi tormentati dai loro problemi. È inverno e non fa particolarmente caldo, e i ragazzi cercano una qualunque forma di liberazione fuori città, nell’isolato bosco vicino a un torrente ghiacciato.

Il 13enne Mauri (Jesús Nieto) si sente perso dopo la morte del padre in un violento incidente d’auto, mostrato in un paio di enigmatiche sequenze all’inizio (muto) del film. L’incidente ha lasciato al ragazzo una enorme cicatrice sulla testa.

Rebecca (Carolina Morocho), più giovane di un anno di Mauri, cerca di sopravvivere al primo anno di scuola media cattolica per ragazze e le sue tante pressioni.

I due ragazzi più grandi, Jota (Víctor García) e Simón (Juanma Sevillano), vagano per una piccola rimessa per barche sul fiume, e si avventurano occasionalmente verso un allevamento di pesce per rubare salmoni vivi da mangiare a cena.

Le storie dei quattro protagonisti si intrecciano raramente, ma anche in questi momenti il film predilige sguardi pieni di significato e segni non verbali al dialogo. Detto questo, il significato del titolo iniziale, forse sorprendente, diventa presto chiaro: tutti e quattro nascondono qualcosa. L’ambientazione invernale spiega ulteriormente il titolo.

La pellicola è stata scritta da Velázquez e Blanco Torres ed elimina dallo schermo qualunque presenza adulta, lasciando affrontare ai giovani l’enormità del diventare adulti e il loro mondo.

Il film è stato prodotto dalla compagnia del regista, la Escorado Producción.

(Tradotto dall'inglese)