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VENEZIA 2012 Concorso

Cinico Ciprì in una Palermo surreale

di 

- Primo film italiano in concorso, È stato il figlio spazia dal grottesco alla tragedia, protagonista un Toni Servillo tragicomico

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è il primo film di Daniele Ciprì senza Franco Maresco (hanno firmato assieme Il ritorno di Cagliostro, Totò che visse due volte, Lo zio di Brooklyn) ed il primo italiano in concorso alla Mostra di Venezia. Eccellente direttore della fotografia, Ciprì concorre al Leone anche per il film di Marco Bellocchio, Bella addormentata [+leggi anche:
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Tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Alajmo, sceneggiato da Ciprì con Massimo Gaudioso, il film spazia dal grottesco alla tragedia, ambientato in una Palermo stracciona, surreale e senza tempo, "ricostruita" nel quartiere Paradiso di Brindisi, in Puglia.

A raccontare una vecchia storia, quella della famiglia Ciraulo, è un dimesso Busu (l'attore cileno Alfredo Castro protagonista dei film di Pablo Larrain), seduto ad aspettare il suo turno all'ufficio postale. Il padre famiglia è Nicola Ciraulo, un Toni Servillo al massimo del tragicomico, una sorta di Homer Simpson siciliano, come ha giustamente osservato l'autore del libro Alajmo. Per mantenere la famiglia rivende il ferro ricavato dalle navi dismesse. Gli altri sono la mamma Loredana (Giselda Ciraulo), i nonni Fonzio e Rosa, i figli Tancredi e Serenella.

La tragedia scoppia dopo una giornata a mare, alla fine della quale la piccola Serenella, come per un presentimento, si rifiuta di tornare a casa. In un regolamento di conti mafioso, una pallottola vagante uccide la ragazzina. Dopo il lutto, arriva la manna dal cielo: i parenti hanno diritto ad un risarcimento da parte dello Stato di 220 milioni di lire (113.000 euro). Ma il pagamento ritarda e nel frattempo Nicola si indebita sempre di più. Alla fine il denaro arriva ma quel che rimane non è tanto. Nicola non trova di meglio che comprare una lussuosa Mercedes: "è il modo per dimostrare a tutti che siamo diventati ricchi", si giustifica con i familiari.

A volte il denaro chiama il sangue, e quella automobile sarà motivo di un tragico scontro tra padre e figlio, dopo il quale le donne di famiglia riveleranno tutta la miseria materiale e umana di quel mondo che il regista ha sempre raccontato, fin dai tempi dell'esperienza di "Cinico Tv" sul piccolo schermo.

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