email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

USCITE Italia

Gabriele Muccino: “Nessun flop, mio film non voleva essere commedia romantica”

di 

- Quello che so sull’amore, terzo film girato negli Usa dal regista italiano, esce in Italia il 10 gennaio in 450 copie, dopo la tiepida accoglienza negli Stati Uniti

Un fiume in piena. Così Gabriele Muccino si è presentato alla stampa dopo la proiezione a Roma del suo ultimo lavoro, Quello che so sull’amore. Il suo terzo film girato negli Stati Uniti, dopo La ricerca della felicità e Sette anime, si appresta ad approdare nelle sale italiane (il 10 gennaio con Medusa in 450 copie) preceduto dalla tiepida accoglienza del pubblico americano e dalle stroncature della critica. Ma il regista romano non ci sta a parlare di flop: “Flop è quando un film costato 120 milioni di dollari ne incassa solo 20”, ha sottolineato. Il suo, prodotto dagli americani di Nu Image/Millennium Films in associazione con l’italiana Andrea Leone Films, è costato 20 milioni e negli Usa ne ha incassati 13. Ventuno milioni è invece l’incasso totale, ad oggi, se si considerano gli altri paesi in cui è già uscito (tra questi, Spagna, Olanda, Ungheria, Finlandia e Russia).

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Le prossime tappe europee saranno Francia e Germania. Ma al di là dei numeri, le riflessioni del regista sono andate alle strategie: “Non voleva essere una commedia romantica, ma un film sulle relazioni umane con momenti di verità toccanti. Eppure il distributore americano lo ha catalogato così e ho dovuto tagliare almeno due scene drammatiche che davano spessore”. Storia di un padre che ritrova suo figlio (e la ex moglie), ma anche ritratto ironico di una provincia americana popolata da casalinghe disperate, la pellicola ha in effetti un andamento prevedibile e semplicistico cui mancano gli affondi drammatici che, piaccia o no, rappresentano la cifra stilistica di Muccino. E il cast stellare (Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones, Dennis Quaid) e la buona regia non bastano a renderlo un film trascinante.  

Un’occasione persa, forse. “Non ho niente contro Hollywood”, ha cercato di stemperare Muccino, “i miei più grandi successi li ho realizzati con la Sony e in libertà assoluta (La ricerca della felicità incassò oltre 300 milioni di dollari nel mondo, ndr). Questo, in verità, è un film indipendente. E mettere d’accordo tredici produttori non è stato facile”. Ma l’autore de L’ultimo bacio non si dà per vinto: “Sto scrivendo il mio prossimo film, sarà sempre in inglese e ambientato negli Stati Uniti. La protagonista sarà un’attrice molto giovane”. E i produttori possibilmente europei.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy