email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BRUSSELS FILM FESTIVAL 2013

Viva Belarus!: un grido per la libertà

di 

- Il cineasta polacco Krzysztof Lukaszewicz racconta la storia di un giovane rocker bielorusso diventato un'icona della resistenza alla dittatura

Con Lynch (2010), che raccontava i problemi di una piccola comunità in Polonia, Krzysztof Łukaszewicz si era rivelato come un regista impegnato. Questo approccio si fa ancora più netto nel suo nuovo film, Viva Belarus!, il cui titolo riecheggia uno slogan libertario (Zyvie BielaRus!) degli oppositori bielorussi. E come il suo titolo, il lungometraggio è un grido, un appello a favore della libertà, ed è per questo vietato in Bielorussia, paese governato dal regime dittatoriale di Alexandre Loukachenko. 

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il film è ispirato alla storia vera di Franak Viachorka, giovane rocker bielorusso (chiamato Miron nel film e interpretato da Dmitry Vinsent Papko) che a causa delle sue canzoni ribelli viene arruolato di forza in un'unità militare assegnata alle zone contaminate del disastro di Chernobyl. Miron non aveva mai avuto velleità politiche, ma le condizioni in cui si ritrova lo spingono in qualche modo a impegnarsi. Dopo essersi procurato di nascosto un telefono cellulare, riesce a comunicare con la sua ragazza Vera (Karolina Gruszka) e a dettarle acute denunce politiche che lei pubblica immediatamente su Internet. E' così che Miron, senza praticamente saperlo, diventa molto popolare e un'icona della lotta per la libertà. E' "una voce venuta dal basso", "un portavoce" di tutti i cittadini oppressi dal sistema. E l'unità in cui è rinchiuso rappresenta, a sua volta, un emblema di tutto questo contesto crudele.

Viva Bielarus! potrebbe essere considerato come un racconto di formazione incentrato sulla metamorfosi di un giovane uomo, un musicista artista che si trasforma gradualmente in militante, sempre più maturo, dell'opposizione. Ma invece di approfondire il ritratto psicologico del personaggio, Krzysztof Lukaszewicz preferisce mostrare una prospettiva più ampia. E sebbene la sceneggiatura si basi su un caso individuale, non ne fa uno studio dettagliato. Perché il regista vi vede un fenomeno sociale e politico d'insieme, un fenomeno che resta ben presente nella memoria di tutti coloro che hanno vissuto dall'interno un sistema dittatoriale. Ciononostante – ed è un punto a favore del film – la sua forma, il suo linguaggio cinematografico e lo stile della sua narrazione evitano accuratamente ogni pretesa o pathos libertario. Krzysztof Lukaszewicz dipinge, con realismo e senza concessioni, l'oppressione nel quotidiano, con tutto il suo peso, la sua crudeltà e le sue umiliazioni.  

Al di là del contenuto politico e del contesto umano, Viva Belarus! tratta un altro tema importante: il ruolo dei media contemporanei nella lotta per la libertà. Nel blocco degli ex paesi comunisti, per promuovere le loro idee, gli oppositori erano costretti a battere a macchina i loro testi e poi distribuirli clandestinamente a mano. Ai nostri giorni, Internet (attraverso blog, social network, servizi video, ecc.), che per alcuni è innanzitutto uno spazio di sorveglianza e spionaggio, rappresenta per altri un cammino di speranza verso un futuro migliore. Perché la rivoluzione di oggi non si svolge solo in strada, ma anche nello spazio della rete globale. Si conoscono già esempi spettacolari di questo fenomeno, come quello dell'artista martire egiziano Ahmed Basiony (ucciso a piazza Tahrir nel 2011 dopo la pubblicazione di un manifesto su Facebook) e del cinese Ai Weiwei, che con i suoi post di denuncia su Twitter ha attirato milioni di naviganti. Il personaggio di Miron di Viva Belarus!, il regista e tutta la squadra del film sono, senza dubbio, della stessa tempra. 

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy