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KARLOVY VARY 2013

Floating Skyscrapers: Una storia d’amore polacca

di 

- Il secondo film di Tomasz Wasilewski ha vinto il Concorso East of the West a Karlovy Vary

Floating Skyscrapers: Una storia d’amore polacca

Il regista polacco Tomasz Wasilewski, presente l’anno scorso a Karlovy Vary col suo debutto In the Bedroom [+leggi anche:
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, ha presentato quest’anno il suo secondo film Floating Skyscrapers [+leggi anche:
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intervista: Tomasz Wasilewski
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nella stessa sezione e conquistato il premio del Concorso East of the West.

Il giovane regista, nato nel 1980, passa dall’universo femminile di In the Bedroom ad un mondo decisamente maschile in Floating Skyscrapers. L’azione è incentrata su Kuba (Mateusz Banasiuk), giovane nuotatore che vive con la fidanzata Sylwia (Marta Nieradkiewicz) a casa della madre.

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Alla cerimonia di apertura di una galleria, dove va solo per fare felice Sylwia, incontra Michal (Bartosz Gelner), bel ragazzo che lo intriga. L’attrazione che Kuba sente nei confronti di Michal lo confonde, e in piscina non riesce a concentrarsi, fino a quando non decide di cedere ai suoi desideri senza però smettere di vedere Sylwia.

Wasilewski riesce assai bene a creare situazioni che non hanno bisogno di dialoghi, come la scena impressionante nella quale un confuso Kuba decide di chiedere a Michal di cenare a casa sua, e i due mangiano con Sylwia, in silenzio. L’imbarazzo del momento è evidente, ma gli attori, diretti in maniera straordinaria da Wasilewski, fanno procedere la storia con semplici sguardi e col linguaggio del corpo.

È simile la scena nella quale i tre vanno in campeggio al mare: la tensione è forte fino allo scontro fra Sylwia e Michal.

Il film, che ricorda spesso Xavier Dolan, è a volte sin troppo preciso, in particolare nella scena in cui Kuba e Michal sono in auto, e la colonna sonora sottolinea le parole di Glory Box dei Portishead "Give me a reason to love you/Give me a reason to be a woman/I just wanna be a woman” (“Dammi una ragione per amarti/Dammi una ragione per essere una donna/Voglio solo essere una donna").

Il film è il primo di Alter Ego Pictures, creata da Roman JaroszIzabela Igel. Il Polish Film Institute supporta la pellicola, venduta all’estero da Films Boutique.

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(Tradotto dall'inglese)

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