06/08/2013 - Oltre a Sangue, unico italiano in competizione internazionale, il festival svizzero ospiterà un'opera prima e due documentari coprodotti con Germania e Francia. Pre-apertura con Segre

Se Sangue [+leggi anche:
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scheda film] di Pippo Delbono è l'unico film italiano selezionato nella competizione internazionale del 66mo Festival di Locarno (leggi la news), la bandiera tricolore sarà portata al prestigioso festival svizzero, al via da domani 7 agosto fino al 17, da altri tre film: un'opera prima e due documentari.

La variabile umana [+leggi anche:
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scheda film], primo lungometraggio di finzione del documentarista Bruno Oliviero, sarà presentato in Piazza Grande venerdì 9. Il protagonista è Silvio Orlando nei panni dell'ispettore Monaco, poliziotto napoletano a Milano, stanco del suo lavoro e chiuso in se stesso da quando la moglie è morta tre anni prima. Un isolamento che lo ha allontanato anche dalla figlia sedicenne, Linda (l'esordiente Alice Raffaelli). Una sera, la ragazza viene trovata in possesso di una pistola. Nelle stesse ore a lui e al suo allievo Levi (Giuseppe Battiston) vengono affidate le indagini sull'omicidio di un ricco e anziano costruttore, Ullrich, trovato morto dalla moglie (Sandra Ceccarelli). Il film, prodotto da Lumière & Co., Invisibile Film e Rai Cinema e venduto nel mondo da Intramovies, sarà nelle sale italiane il 29 agosto con Bim. 

In concorso nella sezione Cineasti del Presente troviamo invece The Special Need [+leggi anche:
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scheda film], una coproduzione Germania/Italia (DETAiLFILM, Videomante) diretta da Carlo Zoratti. Il documentario segue Enea, ragazzo autistico pronto per il suo primo rapporto sessuale. Dal momento che l’Italia non offre alcuna soluzione legale alle sue esigenze, i suoi due migliori amici Carlo e Alex lo accompagnano in un viaggio attraverso l'Europa, alla ricerca di un modo per soddisfare il suo desiderio e in cui scopriranno molto più di quello che stavano cercando.

Tra i lungometraggi fuori concorso figura poi il documentario La passione di Erto [+leggi anche:
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scheda film] di Penelope Bortoluzzi, una coproduzione franco-italiana (Picofilms, Dugong). Erto è un paese delle Alpi friulane situato nella valle dove alla fine degli anni '50 venne costruita la diga del Vajont, all’epoca la più alta del mondo. Nel 1963 un versante del monte Toc precipita nel lago artificiale della diga, provocando un’ondata che uccide quasi 2000 persone. Dall’altro lato della valle, gli Ertani non hanno mai smesso, prima e dopo la catastrofe, di mettere in scena la Passione di Cristo, ogni anno, da tempo immemorabile, mentre la Storia va avanti con le sue costruzioni e distruzioni, le sue vittime e i suoi sopravvissuti, i suoi calvari reali e immaginari. 

Infine, pre-apertura di festival con Andrea Segre (Premio Lux 2012 con Io sono Li [+leggi anche:
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intervista: Andrea Segre
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scheda film]): il suo doc Indebito [+leggi anche:
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scheda film], viaggio nel luogo simbolo della crisi, la Grecia, assieme al cantautore Vinicio Capossela, alla scoperta del rebetiko, sorta di blues ellenico contro il potere, sarà proiettato il 7 pomeriggio. A seguire, concerto di Capossela con cinque musicisti greci.