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VENEZIA 2013 Fuori concorso

Une Promesse, romanticismo a Venezia

di 

- Il primo film in inglese di Patrice Leconte, proiettato fuori concorso alla 70a Mostra di Venezia, è stato accolto con freddezza …

Une Promesse, romanticismo a Venezia

Noto in Francia per i suoi successi di pubblico (Ridicule, la trilogia Les Bronzés…), il veterano della regia Patrice Leconte affronta nei suoi ultimi film sempre nuove sfide. Dopo il recente esordio nell’animazione (La bottega dei suicidi, 2012), Leconte continua a collaborare con partner belgi grazie a una nuova coproduzione che, per la prima volta nella sua lunga carriera, è girata in inglese. La dimensione europea di Une promesse [+leggi anche:
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non è però limitata ai due paesi vicini, poiché il film utilizza attori britannici ed è l’adattamento di un romanzo postumo dell’austriaco Stefan Zweig, che ambienta l’azione in Germania.

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Quando prende inizio, nel 1912, l’orfano di umili origini Ludwig (Richard Madden, che gode di ampia fama grazie alla serie Il trono di spade) è assunto nel reparto amministrativo della grande acciaieria di proprietà di Karl Hoffmeister (Alan Rickman). Presto il ricco titolare prende il giovane sotto la sua ala protettrice in modo da garantire la successione. Ludwig trasloca dagli Hoffmeister e fa la conoscenza di Charlotte (Rebecca Hall), moglie giovane e bella del titolare anziano e malato. Tra Ludwig e Charlotte nasce un gioco di seduzione, platonico e pieno di riserbo, che nessuno dei due ammette con chiarezza. Di colpo, Karl decide di inviare Ludwig in Messico a sorvegliare una nuova impresa mineraria. L’annuncio della partenza sconvolge Charlotte, che confessa infine il suo turbamento. Prima di lasciarsi, gli spasimanti si scambiano la promessa di ritrovarsi due anni dopo per vivere il loro amore. Poco dopo scoppia la guerra e la durata della separazione si fa indefinita…

Molto classico, anche nella recitazione poco espansiva degli attori, Une promesse è un film in costume che non ha fretta. La ricostruzione storica è resa credibile dalle scenografie individuate in Vallonia, dove il film ha usufruito di agevolazioni fiscali (Tax Shelter belga). La fotografia tersa di Eduardo Serra (Diamanti di sangue, Harry Potter e i doni della morte [+leggi anche:
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) contribuisce a levigare l’opera per un pubblico, dalla generazione del regista in su, al quale mancano gli affreschi romantici trattati con pudore. Con il consueto ottimismo Leconte modifica il finale negativo del romanzo, in quanto non è suo desiderio «tenere la testa dello spettatore sott’acqua». La somma di tutti questi elementi racchiude la promessa di una piccola nuotata in acque calme. Nessun rischio di annegare per gli spettatori che, andando al cinema, avranno questo tipo di aspettative. Gli altri scateneranno senz’altro qualche onda sperando nel naufragio del film, che però non merita una fine così tragica.

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(Tradotto dal francese)

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