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FESTIVAL Italia

Bergamo FM: La luna su Torino, uscita 27 marzo

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- Una metafora sull'equilibrio e sulla leggerezza che servono per destreggiarsi come acrobati nel mondo in cui viviamo, spiega il regista

Bergamo FM: La luna su Torino, uscita 27 marzo

Da una parte il Polo Nord, dall'altra l'Equatore. Torino è una città che poggia sul 45' parallelo e Davide Ferrario, dopo aver trattato l'argomento in un documentario del 1997, con La luna su Torino [+leggi anche:
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 ne ha fatto una metafora del camminare sul filo della vita. "Una metafora del mondo d'oggi sull'equilibrio e sulla leggerezza per destreggiarsi come acrobati inconsapevoli nel mondo in cui viviamo", spiega.

Come per Dopo Mezzanotte [+leggi anche:
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, il suo film di maggior successo in Italia e all'estero, anche questo titolo selezionato fuori concorso al Festival di Roma è prodotto dalla società indipendente del regista, Rossofuoco, in associazione con Banca Sella, FIP, Fargo Film e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. È una commedia che ruota attorno a tre personaggi, interpretati Walter Leonardi, Manuela Parodi e Eugenio Franceschini, nata da una sceneggiatura piuttosto fluida. "Per me un film è soprattutto ripresa e montaggio. E questo film è stato girato in quattro settimane, otto sono invece quelle servite per il montaggio. E' il mio modo di lavorare, non è il migliore o il peggiore, è solo un modo differente e possibile".

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I personaggi del film sono caratterizzati da indeterminatezza e indecisione. "E aggiungo precarietà. L'esistenza in senso metafisico è precaria. Il personaggio dell'acrobata rappresenta proprio ciò, la precarietà che è al contempo leggerezza e anche possibilità di cadere. Tutti i miei personaggi camminano su questo filo, come tutti noi nella vita".

Notevole è l'impiego del digitale. "A partire da Dopo Mezzanotte, primo film italiano girato in digitale, passando per Tutta colpa di Giuda [+leggi anche:
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, in cui credo di essere stato il primo in Italia ad utilizzare la Genesis, arriviamo a questo film, in cui ho utilizzato una Canon 300 e solo 2 Kw di corrente elettrica. Perchè con la tecnologia digitale si può lavorare leggeri: abbiamo girato quasi tutto in wireless, quasi ad impatto zero. In questa scelta è stato molto importante il contributo innovatore di Dante Cecchin, il direttore della fotografia, che ha perfettamente mixato la qualità dell'immagine con la prerogativa del low budget. Per effettuare le riprese abbiamo inoltre usato un drone con 6 eliche sul quale è stata montata una Canon 5D".

Il film uscirà nel marzo 2014 con Academy Two. La distribuzione internazionale è affidata a Lion Pictures International.

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