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INDUSTRIA Europa

Un po’ più d’Europa

di 

- I German French Film Meeting di Nancy portano buone notizie all’industria cinematografica europea

Un po’ più d’Europa
Peter Dinges (FFA), Frédérique Bredin (CNC) e Alfred Hürmer (presidente del German-French Film Meeting)

Secondo la recente decisione della Corte di Giustizia europea, le società telefoniche che distribuiscono film su internet potranno essere tassate. “È un’ottima notizia per l’industria cinematografica”, ha enfatizzato Frédérique Bredin, presidente di CNC, al German-French Film Meeting di Nancy. “Da oggi in poi l’Unione Europea potrà tassare le compagnie che ne traggono guadagni”. Tra i temi emersi nel corso dell’evento di due giorni che ha riunito 230 rappresentanti dell’industria ci sono la cooperazione tra le regioni europee di Saarland, Lorena, Lussemburgo e Belgio, la relazione tra cinema e tv pubbliche e la Comunicazione sul Cinema.

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“La stretta collaborazione nella 'Grande Regione' Saar/Lor/Lux non è solo politica ma dimostrata praticamente. Le persone hanno già superato i confini politici”, ha dichiarato Peter Dinges, Presidente del German Federal Film Board. “La questione è se anche i film potranno farlo”. Ciascuna di queste regioni europee possiede schemi di finanziamento cinematografico, che insieme lavorano bene, come sottolineato dai produttori Christoph Menardi della tedesca Neos Film e Bernard Michaux della lussemburghese Lucil Films. “Il German Federal Film Fund e il CIAV in Lussemburgo, che erogano gli incentivi fiscali, non si escludono vicendevolmente”, ha spiegato Menardi, che ha lavorato con entrambe le istituzioni per finanziare il film d’intrattenimento per famiglie Schatzritter [+leggi anche:
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, co-produzione tra Germania e Lussemburgo. “Come produttore tedesco riesco anche ad ottenere dei punti bonus per lo schema in Lussemburgo”.

Intanto in Lorena solo i produttori francesi possono richiedere il supporto di produzione: “Abbiamo un accordo col CNC”, dice Bertrand Masson, che rappresenta la regione della Lorena dove il budget di finanziamento è aumentato del 30% (1,1 milioni di euro). “Siamo poveri ma creativi e collaborativi”, ha sottolineato Gerd Bauer, Presidente del Fondo Cinematografico di Saarland, che saluta di buon grado l’idea di supportare congiuntamente i progetti nella “Grande Regione”. Secondo André Sommerlatte del Ministero della comunità tedesca in Belgio, il tax shelter è un elemento essenziale. “Nel 2014, 200 milioni di euro saranno generati da investitori privati”, ha detto Sommerlatte. “La collaborazione non è solo economica: il Lussemburgo ha aperto le sue porte e ne accetta gli effetti”, ha ribadito Kain Schockweiler, dirigente di Filmfund Luxembourg. “C’è un po’ più d’Europa”, ha riassunto Dinges. 

Un tema caldo per distributori e produttori cinematografici è la vendita di film d’essai alle emittenti TV, ormai sempre più difficile. “Le emittenti pubbliche ZDF e ARD/Degeto hanno comprato sempre meno film negli ultimi tre anni”, ha affermato il distributore Marc Gabizon, DG di Wild Bunch Germany. “La situazione è ormai pericolosa per tutti i distributori e i cinema d’essai: se le emittenti televisive chiudono gli spazi per i film d’autore rinunciano alla varietà culturale”. Daniel Goudineau, General Manager di France 3 Cinema, ha aggiunto che il film franco/belga Séraphine [+leggi anche:
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non sarebbe mai stato realizzato senza la partecipazione di France 3. Nonostante tre premi e 700.000 spettatori, gli altri canali televisivi non avevano mostrato interesse per il film, ma su France 3 Séraphine ha raggiunto uno share del 13.8% in prime time. “Con la creazione di spazi speciali soddisfiamo i bisogni del pubblico”, sottolinea Goudineau. “Canal + è stata obbligata 30 anni fa ad avere determinati requisiti”. 

“Dobbiamo educare il pubblico televisivo”, ha aggiunto Alfred Hürmer, Presidente del German French Film Meeting. Solo i canali pubblici trasmettono in Germania film sofisticati: “In Germania ogni anno escono 20.000 lungometraggi, cioè 55 al giorno, ma il 95% del denaro si spende negli USA dove le televisioni comprano grandi pacchetti”, ha detto Hürmer. “Il mercato europeo è solo per gli americani”, ha concluso Goudineau.

Un’altra grande minaccia per l’industria cinematografica europea è la nuova Comunicazione sul Cinema. “Grazie alla solidarietà dei membri dell’EFAD siamo in grado di combattere le idee di Bruxelles”, ha ribadito Frédérique Bredin. “Il sollievo arriverà quando il dolore si sarà fermato”, ha aggiunto Dinges. “Senza fondi pubblici non avremo più varietà culturale. L’abbiamo detto chiaramente che la varietà culturale viene prima — prima del mercato comune”.

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(Tradotto dall'inglese)

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