email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2014 Panorama Special

Berlinale: Calvary, un ibrido sorprendente e misterioso

di 

- Dopo il Sundance, l’irlandese John Michael McDonagh porta il suo thriller religioso a Berlino

Berlinale: Calvary, un ibrido sorprendente e misterioso
Brendan Gleeson e Chris O’Dowd in Calvary

Dopo The Guard [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: John Michael McDonagh
scheda film
]
, Brendan Gleeson è nuovamente protagonista di un film dell’irlandese John Michael McDonagh, stavolta in un genere totalmente diverso: un mystery religioso sull’ultima settimana della vita di un prete. Calvary [+leggi anche:
trailer
making of
intervista: John Michael McDonagh
scheda film
]
, forse poco appetibile per grande pubblico, ha però buone possibilità di diventare un favorito dei festival.

La storia è incentrata su Padre James (Gleeson), e dalla primissima scena si afferma la premessa: la confessione di un credente si trasforma in una minaccia di morte. Nascosto dal confessionale, il misterioso interlocutore di Padre James gli racconta di aver subito per anni stupri da parte di un altro prete, e la sua sofferenza. Il carnefice è ora morto: non sarebbe ironico uccidere Padre James, buon prete che non ha mai fatto male a nessuno? Il prete ha sette giorni per sistemare le sue cose, ma sarà tutto molto complicato, dato che è circondato da strani personaggi determinati a trasformare i suoi ultimi giorni sulla Terra nel calvario del titolo.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Nella sua piccola congrega, Padre James è più di un prete, e il regista intrattiene lo spettatore con le divertenti e assurde conversazioni con la figlia dalle aspirazioni suicide (Kelly Reilly), un uomo tradito (Chris O’Dowd), la moglie (Orla O’Rourke), l’amante (Isaach de Bankolé), il ricco del posto (Dylan Moran), un gentiluomo giovane e bello (Killian Scott, anche in ’71 [+leggi anche:
recensione
trailer
Q&A: Yann Demange
scheda film
]
) che pensa che l’esercito potrebbe guarire il suo bisogno di aggressività, uno stupratore arrestato (Domhnall Gleeson, figlio dell’attore protagonista) e così via, in brevi sketch che mettono alla prova la saggezza, il senso dell’umorismo e la buona volontà del pastore ma non chiariscono nullo sul minaccioso confessato.

La fede è messa in questione più volte: giorno dopo giorno Padre James si trova sempre più vicino alla fatale domenica nella quale dovrà essere ucciso. La pressione cresce, ma fra le tante distrazioni, il protagonista trova un modo per navigare in acque più tranquille, indicate dalla citazione iniziale di Sant’Agostino (“Non disperare, uno dei due ladroni fu salvato. Non illuderti, uno dei due ladroni fu dannato”), che suggerisce che la sfida del prete è lo specchio di quella di Cristo.

Anche se il sottotesto religioso e le insolenti conversazioni potrebbero rivelarsi difficili da digerire per alcuni spettatori, e anche se alcune battute non vanno a segno e certi momenti sembrano solo distrarre dal destino che attende Padre James, Calvary è sempre imprevedibile, fresco e stimolante. La parte mystery non riesce a mantenere alta la curiosità dello spettatore sull’identità del potenziale omicida, ma è un elemento minimale in confronto alla eccellente prova di Gleeson. Umile ma divertente, tollerante ma esigente, Padre James riempie ogni scena non soltanto con la sua figura piena, ma con una straordinaria evoluzione portata in vita con sottigliezza e senza esitazioni da Brendan Gleeson.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy