email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

CANNES 2014 Un Certain Regard / Francia

La chambre bleue: un'infedeltà pericolosa

di 

- CANNES 2014: Mathieu Amalric presenta al Certain Regard cannense un adattamento velenoso di un romanzo di Simenon, diretto brillantemente

La chambre bleue: un'infedeltà pericolosa

"Se io mi ritrovassi libera… Faresti in modo di renderti libero anche tu?". Languidi dopo l'amore, una donna e un uomo conversano in una stanza d'hotel dalle finestre quasi chiuse. E' nelle conseguenze di una relazione adultera che si immerge con talento Mathieu Amalric con La chambre bleue [+leggi anche:
trailer
intervista: Mathieu Amalric
scheda film
]
, presentato nella selezione Un Certain Regard del 67mo Festival di Cannes (dove Tournée [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Mathieu Amalric
intervista: Mathieu Amalric
scheda film
]
, il film precedente del cineasta-attore, si era aggiudicato il premio della regia nel 2010). Basandosi sulla meccanica perfetta del romanzo omonimo di Georges Simenon che adatta, il film dipana con abilità e un'arte consumata della suspense un intreccio in cui un contenuto psicologico tutto sommato relativamente banale (un uomo e una donna tradiscono i rispettivi coniugi) va a mescolarsi con un'indagine di polizia che ricostruisce gli eventi e un ritratto vacuo della vita di provincia.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Julien (interpretato da Mathieu Amalric stesso) ed Esther (Stéphanie Cléau, compagna del regista con cui ha co-firmato la sceneggiatura) si amano in segreto da 11 mesi. Il primo dirige una piccola azienda di materiale agricolo, la seconda gestisce la farmacia della loro piccola città natale. I due sono sposati, Julien con Delphine (Léa Drucker) con cui ha una figlia, Esther con Nicolas, un uomo con problemi di salute. Ma i tempi degli abbracci clandestini sono finiti giacché vediamo Julien rispondere alle domande particolarmente intime di un giudice istruttore (l'ottimo Laurent Poitrenaux) con in mano un referto d'autopsia. Un racconto in flashback condotto in modo magistrale svelerà questo mistero e scaverà nei dettagli di questo idillio (e dei suoi stratagemmi), nei sette mesi successivi all'ultimo incontro tra gli amanti, per poi proiettarsi in avanti verso il processo che metterà fine a una vicenda oscura.

Centrato sul punto di vista esclusivo del personaggio di un Julien (incarnato alla perfezione dal regista) sempre con le spalle al muro (paura di essere scoperto dal marito tradito e dalla sua legittima sposa di cui non sappiamo mai veramente se è al corrente della sua infedeltà, paura di essere messo alle strette dalle ipotesi offensive dei giudici) e in preda a desideri contraddittori (amore fisico passionale contro vita familiare, voglia di fuga e attrazione irresistibile), La chambre bleue si rivela un'opera molto più ambigua di quanto non sembri. La ricostruzione a posteriori chiarisce solo in parte la verità e la finezza di questo rende il film accattivante. Sullo sfondo giace un ambiente provinciale opprimente in cui tutti sono potenzialmente al corrente di tutto, dove ci si spia discretamente, dove i media locali godono del caso degli "amanti frenetici", e in cui i crimini più straordinari possono nascere dalla quotidianità più prosaica.

Montato con brio da François Gédigier e illuminato con grande eleganza da Christophe Beaucarne, La chambre bleue tesse metodicamente e sottilmente una bella e crudele variazione sul confine classico tra amore e odio, nella nebulosa dei sentimenti in cui una serenata sentimentale può virare talvolta al requiem.

La chambre bleue è prodotto da Paulo Branco per Alfama Films che guida le vendite internazionali e distribuisce il film oggi nelle sale francesi.  

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy