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PREMI Svizzera

Dora or the Sexual Neuroses of Our Parents: 4 nomination per il Premio del cinema svizzero

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- Finalmente annunciata durante la Notte delle nomination la lista dei partecipanti al prestigioso Premio del cinema svizzero

Dora or the Sexual Neuroses of Our Parents: 4 nomination per il Premio del cinema svizzero
Dora or the Sexual Neuroses of Our Parents di Stina Werenfels

Come ogni anno, il variegato mondo del cinema svizzero si è dato appuntamento alla suggestiva Konzertaal che durante le Giornate di Soletta si trasforma in cornice privilegiata che accoglie la tanto attesa Notte delle nomination (preludio alla cerimonia di consegna del premio del cinema svizzero). Quest’anno sono stati 88 i film visionati dai 300 membri dell’Accademia del cinema svizzero per un totale di ben 10.000 ore di proiezione, un record che attesta la buona salute della cinematografia elvetica. 

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Piuttosto impressionante il numero di primi film presenti nelle undici categorie. Ben tre le produzioni di giovani registi al loro primo lungometraggio in lizza per il prestigioso premio del miglior film di finzione: Chrieg [+leggi anche:
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di Simon Jaquemet, Pause [+leggi anche:
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di Mathieu Urfer e Bouboule [+leggi anche:
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del regista belgo-svizzero Bruno Deville. Si contendono lo stesso premio anche The Circle [+leggi anche:
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di Stefan Haupt (rappresentante per la Svizzera agli Oscar), in lizza anche per la miglior interpretazione maschile (Sven Schelker) e la miglior sceneggiatura (Stefan Haupt, Christian Felix, Ivan Madeo e Urs Frey) e il plurinominato secondo film di Stina Werenfels Dora or the Sexual Neuroses of Our Parents [+leggi anche:
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Senza dubbio il più citato durante la Notte delle Nomination Dora si batte per aggiudicarsi i premi in ben quattro categorie: miglior film di finzione (come già detto), miglior sceneggiatura (Stina Werenfels e Boris Treyer), miglior fotografia (Lukas Strebel) e miglior colonna sonora (Peter Scherer). Il terzetto di primi film nominati per il miglior film di finzione è presente anche nelle categorie miglior sceneggiatura (Bruno Deville e Antoine Jaccoud per Bouboule), miglior colonna sonora (Mathieu Urfer, Marcin de Morsier, John Woolloff e Ariel Garcia per Pause) miglior fotografia e miglior interpretazione maschile (rispettivamente Lorenz Merz e Benjamin Lutzke già premiato durante il Festival internazionale del film di Marrakech, per Chrieg).

Nominati invece per l’altrettanto prestigioso premio per il miglior documentario l’attualissimo Iraqi Odyssey [+leggi anche:
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di Samir (prossimamente nella sezione Panorama della Berlinale), l’altrettanto attuale Thule Tuvalu [+leggi anche:
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di Matthias von Gunten, Tableau Noir [+leggi anche:
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di Yves Yersin, Yalom’s Cure [+leggi anche:
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della regista Sabine Gisiger e l’intrigante Electroboy [+leggi anche:
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di Marcel Gisler (questi ultimi nominati entrambi anche per la miglior colonna sonora: Balduin per Electroboy e Balzac Bachmann per Yalom’s Cure).

Il mistero è stato svelato, ora non resta che aspettare il 13 marzo e darsi appuntamento a Ginevra, al Bâtiment des forces motrices, dove verranno annunciati i nomi dei felici vincitori per le undici categorie del Premio del cinema svizzero.

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