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IFFR 2015 Concorso

The Project of the Century: un peso massimo della new wave sudamericana

di 

- La vita dopo il comunismo a Cuba viene presa in esame attraverso uno studio della prima centrale nucleare del paese, mai messa in funzione

The Project of the Century: un peso massimo della new wave sudamericana

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di Carlos M Quintela si riferisce a ciò che una volta era "la più grande" impresa sociale di Cuba: la costruzione della prima centrale nucleare del paese, chiamata la Città Elettronucleare perché fu costruita un'intera città (sul modello comunista) attorno ad essa. Ma spostandoci al 2012 troviamo la gigantesca struttura a cupola incompleta e in stato di abbandono. La vera Città Elettronucleare giace quindi in stato d’inerzia, e lì troviamo Otto, Leo e Rafael, tre generazioni della stessa famiglia.

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Piuttosto brillantemente, l’irascibile nonno, Otto, si chiede a metà film che fine abbiano fatto tutti i filmati che l’emittente locale aveva fatto sulla centrale nucleare. Beh, sembra siano caduti nelle mani di Quintela. Il regista prende in prestito il titolo da uno dei programmi dell’emittente, e inserisce nel lungometraggio brani di filmati della TV locale. Questi intermezzi presentano con obiettività i sogni di Cuba di un tempo, in contrasto con le macerie in cui sono ridotti oggi.

Le scene di Quintela sono girate anch’esse nel più cristallino bianco e nero, e in questo modo ha sagacemente risposto a diverse tendenze attuali. Il suo film può collocarsi a fianco del debutto messicano in bianco e nero dell’emergente Alonso Ruizpalacios, Güeros. Entrambi sembrano prodotti di una new wave cupamente sardonica intenta a far riflettere su temi seri, con chiaroscuri abbaglianti.

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di Martti Helde. Questi film usano il bianco e nero per esprimere il senso di oppressione del comunismo, e Quintela rielabora ingegnosamente la tecnica. Applica quello stile alla vita dopo il comunismo (dal 1980 ai giorni nostri), mettendo brillantemente in evidenza la stasi continua della Città Elettronucleare. A ciò fa contrastare poi vivide scene a colori, come le riprese in alta definizione delle Olimpiadi (palesemente capitalistiche) di Londra 2012 in cui Robeisy Ramírez, proveniente dalla Città Elettronucleare, vinse nel pugilato.

Così Quintela fonde forma e sostanza sapientemente. I personaggi parlano della loro città come di una città fantasma, un luogo smarrito in un limbo bianco e nero. Il film narra la storia dei tre uomini ma anche quella di un pesce rosso, palesando un paragone: sia il pesce che l'uomo sembrano intrappolati in un acquario che a fatica mantengono attivo. Allo stesso modo, al film fa da sfondo la frustrazione palpitante e quasi radioattiva emanata dal colosso incompiuto all'orizzonte.

E anche le scene del film sono spesso altrettanto incomplete o vacue, ma questo è il punto. Cuba una volta prevedeva la costruzione di 20 centrali, quindi l’incompiutezza di alcune parti del film critica il fallimento del Paese al primo ostacolo. E ciò che rende il tutto davvero unico è la leggerezza sudamericana con cui Quintela tratta l’argomento. Un ottimo esempio potrebbe essere una scena in cui le tensioni tra i tre uomini vengono a galla: si incontrano nel corridoio, tutti con una pigra erezione, come i tre moschettieri. E’ squisitamente divertente.

The Project of the Century è co-prodotto dalla casa di produzione tedesca Raspberry & Cream, è venduto da m-appeal e merita di essere distribuito ampiamente.

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(Tradotto dall'inglese)

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