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VISIONS DU RÉEL 2015

Barbet Schroeder protagonista a Visions du Réel

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- Per la sua 46ma edizione Visions du Réel ha deciso di celebrare lo sguardo singolare del regista Barbet Schroeder a metà strada fra documentario e finzione

Barbet Schroeder protagonista a Visions du Réel
Barbet Schroeder (centro) al Visions du Réel

L’ultima edizione di Visions du Réel ha dato l’opportunità ai professionisti così come ai cinefili curiosi, di immergersi nell’universo di Barbet Schroeder, regista dal carisma e dal percorso unici. Oltre ad attribuirgli il prestigioso Prix Maître du réel Raiffeisen, Visions du Réel ci ha regalato quest’anno anche la proiezione di una serie di suoi film e soprattutto una masterclass ricca e affascinante.

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La masterclass, organizzata dal festival stesso in collaborazione con l’éc a l (école cantonale d’art de Lausanne) è stata animata dal direttore Luciano Barisone e da Lionel Baier (responsabile del dipartimento cinema dell’ éc a l) e costellata da estratti di film che hanno dato il via a ricche discussioni e aneddoti inaspettati. In un crescendo cronologico dai primi passi fatti in stretta collaborazione con Eric Rohmer, del quale si proclama discepolo, passando poi alle esperienze documentarie (Général Idi Amin Dada: Autoportrait, Koko, le gorille qui parle) o para documentarie (La Vallée), fino all’esperienza hollywoodiana e alla parentesi colombiana (La Virgen de los sicarios...), Barbet Schroeder ci regala una masterclass generosa ricca di spunti di rifessione.

Il suo rapporto con il reale, non solo nei film documentari, situa la sua filmografia nel cuore di un festival che della rappresentazione del reale ha fatto il suo credo. Da subito la sua stretta collaborazione con Eric Rohmer l’ha spinto a immergersi nella questione trasformandolo in vero e proprio “feticista del reale”. Nei film di Schroeder ogni piano è un punto di vista, una finestra sul mondo, uno sguardo che riflette la realtà. Come lui stesso sottolinea, il motivo che lo spinge a fare cinema è quello di “saperne di più” sulle persone che lo affascinano, un vero stratagemma per entrare nella loro intimità carpendone l’essenza. La stessa ricerca ossessiva della precisione si ritrova anche nei suoi film di finzione che si trasformano in riflessi di una realtà “possibile”: “Per me più è vero meglio è. Sono sempre attratto dagli elementi veri di una storia e di un personaggio”. Poche parole che riassumono perfettamente tutta la sua poetica.

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