email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BIOGRAFILM 2015

A Syrian Love Story: essere madre e rivoluzionaria

di 

- L'emozionante documentario di Sean McAllister ha vinto mercoledì il Gran Premio della Giuria allo Sheffield Doc/Fest e ha avuto ieri sera la sua seconda proiezione mondiale a Bologna

A Syrian Love Story: essere madre e rivoluzionaria

Dopo aver vinto mercoledì scorso il Gran Premio della Giuria allo Sheffield Doc/Fest (5-10 giugno) A Syrian Love Story [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
 di Sean McAllister ha avuto la sua seconda proiezione mondiale al Biografilm Festival di Bologna (5-15 giugno).

Accoglienza caldissima anche da parte del pubblico del Biografim per l'acclamato documentarista britannico noto per The Liberace in Baghdad e The Reluctant Revolutionary, il cui ultimo film ha fatto innamorare la giuria di Sheffield "per il suo ritratto bergmaniano di una relazione amorosa che si svolge in un contesto tumultuoso".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Per A Syrian Love Story infatti McAllister ha seguito per oltre quattro anni una coppia di Tartous in Siria. Amer, combattente palestinese rifugiato in Siria, attende con i quattro figli, che venga rilasciata Raghda, attivista politica imprigionata dal regime del presidente Bashar al-Assad. Si erano conosciuti anni prima proprio in una delle prigioni dove sono rinchiusi migliaia di oppositori. La primavera araba e la guerra civile scoppiata nel 2011 nel Paese sono l'occasione per ottenere la liberazione della donna. Nel film, scabro ed essenziale, vediamo i momenti più intimi di questa famiglia, dolori e gioie di ciascun membro, dal figlio maggiore fino a Bob, il piccolino con la lunga coda di cavallo nera. McAllister è sempre con loro, diventa quasi un membro della famiglia. Fino a quando non viene arrestato lui stesso dal Mukhabarat, la polizia segreta che gli sequestra la videocamera e lo trattiene per cinque giorni. La famiglia è costretta a fuggire in Libano e da lì approderà infine nel sud della Francia. McAllister li raggiunge e riprende la coppia il cui legame si sta dissolvendo. Raghda, una vera pasionaria, si sente in gabbia nel dorato mondo occidentale, vorrebbe tornare in patria e combattere per la democrazia. Ma, come dice Amer, "non si può essere Che Guevara e fare la madre nello stesso tempo". 

Per regista dello Yorkshire, "conosciamo il Medio Oriente solo attraverso i tre minuti al telegiornale della sera. Ho voluto raccontare la storia di un popolo nel suo momento più drammatico, attraverso il ritratto di una famiglia nella sua dimensione esistenziale".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy