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JIHLAVA 2015

Dead Slow Ahead e Under the Sun trionfano a Jihlava

di 

- La giuria ha deciso di non assegnare il premio ufficiale della sezione Czech Joy

Dead Slow Ahead e Under the Sun trionfano a Jihlava
Vitaly Mansky (terzo da destra) in attesa di ricevere il suo premio

La 19ª edizione del Festival Internazionale del Cinema Documentario di Jihlava (dal 27 ottobre al 1° novembre) si è chiusa con la vittoria della coproduzione ispano-francese Dead Slow Ahead [+leggi anche:
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intervista: Mauro Herce
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di Mauro Herce, nella sezione ufficiale Opus Bonum, in cui concorrevano film da tutto il mondo. Questa opera riflessiva, su un marinaio imbarcato su un cargo, ha avuto la sua prima mondiale a Locarno, dove si è aggiudicata il premio speciale della giuria nella sezione Filmmakers of the Present. Secondo la tradizione di Jihlava, la giuria era composta da un unico miembro: il leggendario regista russo Viktor Kossakovsky.

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Nella sezione Between the Seas, centrata su film di Europa Centrale e dell’Est, il premio del miglior film è andato al documentario sulla Corea del Nord Under the Sun [+leggi anche:
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intervista: Vitaly Mansky
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(Repubblica Ceca-Russia-Germania-Corea del Nord) di Vitaly Mansky. La menzione speciale è stata concessa a Abdul & Hamza del serbo Marko Grba Singh, sui rifugiati somali nascosti in una casa abbandonata vicino alla frontiera tra Serbia e Romania. La giuria era composta dal regista iracheno Abbas Fahdel, la produttrice bosniaca Amra Bakšić Čamo, il critico statunitense Daniel Walber, il direttore della fotografia statunitense Fred Kelemen e la regista slovacca Viera Čakányová.

La sezione nazionale Czech Joy è risultata piuttosto controversa: la giuria, di cui facevano parte la sceneggiatrice e traduttrice Iva Honsova, lo storico del cinema Jiří Voráč, lo scrittore e regista Martin Dušek, l’artista multidisciplinare Milan Knížák e il poeta Miloš Doležal, ha deciso di non assegnare il premio ufficiale del miglior film, attribuendo invece due menzioni speciali.

“La giuria pensa che nessuno dei film nominati quest’anno meritasse il premio principale”, stando alla dichiarazione della giuria. “Le opere mancano di una linea drammaturgica chiara, risentono di una durata eccessiva, molte non riescono ad andare oltre al reportage televisivo e le voci dei suoi autori sono a volte incoerenti e poco convincenti”.

Tears of Steel: Vladimír Stehlík Meets Lubomír Krystlík di Tomáš Potočný, sulla privatizzazione e la conseguente bancarotta della famosa fabbrica di acciaio Poldi Kladno, negli anni ‘90, ha ricevuto una delle menzioni speciali. L’altra è andata a Czechs Against Czechs [+leggi anche:
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di Tomáš Kratochvíl, un’esplorazione personale sulla situazione della minoranza rom nella Repubblica Ceca e il movimento politico di destra nato contro di essa.

Il First Lights Award, concesso al miglior film tra opere prime e seconde nelle tre sezioni principali in competizione, è andato a Flotel Europa [+leggi anche:
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diVladimir Tomić. La regista ceca Kristýna Bartošová ha ricevuto la menzione speciale per The Dangerous World of Doctor Doleček, su un singolare medico ceco, entusiasta difensore del criminale di guerra serbo Ratko Mladić.

I membri della giuria erano Alberto Lastrucci, direttore del Festival dei Popoli, Anna Hoffman, responsabile della programmazione al Forum Berlinale, David Wilson, direttore del True/False Festival, la regista coreana Hyosook HongNuno Sena, responsabile della programmazione all’IndieLisboa.

La giuria della competizione Short Joy, rappresentata dal Gruppo Surrealista Cecoslovacco, ha scelto il film boliviano New Life, del regista Kiro Russo, come miglior corto documentario. Czech Journal: Matrix AB di Vít Klusák ha ricevuto il premio del pubblico.

Quantum del gruppo artistico italiano Flatform ha trionfato nella sezione Fascinations, dedicata a documentari sperimentali, con una giuria composta dall’artista multimediale Elena Gui e il regista sperimentale e produttore Emmanuel Lefrant. La stessa giuria ha scelto il vincitore della sezione Fascinations: Exprmntl.cz, centrata sulla produzione ceca, ossia Listen to the Horizon di Anna Kryvenko.

I Silver Eye Awards, riservati ai film presentati all’East Silver Market, sono andati a: Snails del polacco Grzegorz Szczepaniak, nella categoria cortometraggi; miglior film per Casa Blanca di Aleksandra Maciuszek e menzione speciale per Prison System 4614 di Jan Soldat, tra i mediometraggi; e tra i lungometraggi, il film austriaco Over the Years [+leggi anche:
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di Nikolaus Geyrhalter ha ricevuto il premio del miglior film, mentre la menzione speciale è andata a Drifter di Gábor Hörcher, una coproduzione tra Ungheria e Germania.

Nella sezione competitiva Festival Identity, dedicata al miglior manifesto per un festival di cinema, il premio principale è stato assegnato a ZagrebDox, mentre il Festival Internazionale di Cleveland e il Festival del cinema di Cracovia hanno condiviso il premio del pubblico.

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(Tradotto dall'inglese)

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