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BERLINALE 2016 Panorama

Europe, She Loves, un inno alla fragilità e all’imperfezione

di 

- BERLINO 2016: Il ultimo lungometraggio dello svizzero Jan Gassmann apre la sezione Panorama Dokumente della Berlinale

Europe, She Loves, un inno alla fragilità e all’imperfezione

Jan Gassmann, regista del personalissimo Chrigu [+leggi anche:
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(Premio della giuria ecumenica proprio a Berlino)  ritorna nella capitale tedesca per presentare in prima mondiale il suo ultimo documentario Europe, She Loves [+leggi anche:
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che apre quest’anno la sezione Panorama Dokumente della Berlinale.

Europe, She Loves si allontana dal chiasso che attornia l’Europa, immersa nei suoi eterni problemi, per auscultarla in silenzio. I suoni che capta sono tanto semplici quanto significativi, segni di un’umanità che non sembra (malgrado tutto) ancora perduta. Questo cambio di rotta che sostituisce il politico con l’intimo ci permette di (ri)scoprire la buona vecchia Europa, di concentrarci sul suo battito cardiaco che ultimamente sembra pericolosamente vicino all’infarto.

Attraverso la storia di quattro coppie che vivono ai confini dell’Europa, dall’estremo nord (Tallin e Dublino) all’estremo sud (Salonicco e Siviglia), Jan Gassmann si avventura in quel territorio misterioso che è l’amore. Un sentimento inafferrabile e talmente sovraccarico di luoghi comuni da essere stato quasi bandito dal genere documentario. Fortunatamente il coraggio non è mancato al giovane regista svizzero che è riuscito a entrare nell’intimità dei suoi protagonisti senza paura di mostrare una realtà a volte scomoda. Il risultato è un patchwork sorprendentemente eterogeneo di sentimenti che sembrano sopravvivere malgrado la precarietà e le innumerevoli angosce che gravitano attorno all’Europa. Come lei, i protagonisti di Europe, She Loves respirano la fragilità: quella economica ma anche e soprattutto quella dei sentimenti, alla ricerca di un rifugio che sembra materializzarsi solo quando sono insieme, riuniti dalle loro reciproche imperfezioni. Cos’è l’amore? Dove si nasconde? Ma soprattutto come fa a sopravvivere alle angosce del quotidiano? Come uno speleologo, Jan Gassmann parte alla ricerca di quella scintilla di passione che riesce a scaldarci malgrado tutto, e la trova nei piccoli gesti del quotidiano, quelli che trasformano ogni istante in eternità. La telecamera del regista zurighese si attarda sui momenti apparentemente banali che accompagnano ogni coppia: la cura nel riempire esattamente nello stesso modo due tazze di caffè, la condivisione di un lettino in quella che sembra ancora una camera di adolescenti, per metterne in risalto la forza, quella simbiosi che sfida (inconsciamente) la crisi, in silenzio.

Invece d’ingozzarci subito con una serie di dettagli “biografici”, Jan Gassmann ci accompagna progressivamente nella vita dei suoi protagonisti. Le loro preoccupazioni: il bisogno di trovare un lavoro, di far funzionare armoniosamente una famiglia ricomposta, di allontanarsi dalla droga, sembrano gravitare al di sopra della loro vita a due, come una nuvola nera che si dissipa però sorprendentemente sotto le coperte, al contatto della pelle, familiare e rassicurante. I lunghi travelling, sorta di cartoline in immagini che ci fanno viaggiare da una città all’altra o che accompagnano i protagonisti quando sono soli,  si trasformano in zona franca nella quale depositare le proprie angosce. Una musica, interrotta a volte dalle parole di una giornalista del TG, si insinua allora sulle immagini: a Dublino si parla della crisi greca, in Grecia ci si occupa di immigrazione, ovunque si soffoca. Ed è proprio in questo clima pesante che l’amore si trasforma in ossigeno. I protagonisti di Europe, She Loves vivono così di piccole necessarie respirazioni che gli permettono di evitare l’iperventilazione. Ma fino a quando?

Autlook Filmsales si occupa delle vendite internazionli del film.

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