Pascal Caucheteux e Grégoire Sorlat, migliori produttori dell’anno
- Il duo di Why Not si aggiudica di nuovo il Premio Daniel Toscan du Plantier. Si tratta della terza vittoria per Caucheteux e della seconda per Sorlat
Pascal Caucheteux e Grégoire Sorlat, che dirigono la società parigina Why Not Productions, si sono aggiudicati il 9° Premio Daniel Toscan du Plantier assegnato dall’Accademia delle arti e tecniche del cinema e destinato ai migliori produttori del 2015. Il duo era stato già incoronato nel 2010 e Pascal Caucheteux aveva vinto da solo nel 2009, il che porta il suo totale in carriera a tre trofei e fa di lui il recordman di vittorie (davanti a Sylvie Pialat e Grégoire Sorlat, appunto, con due titoli ciascuno).
Why Not ha prodotto di recente Dheepan [+leggi anche:
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Q&A: Jacques Audiard
scheda film] di Jacques Audiard (Palma d'Oro a Cannes e 9 nomination ai César che saranno consegnati venerdì prossimo, 660 000 entrate in Francia), Trois souvenirs de ma jeunesse [+leggi anche:
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scheda film] di Arnaud Desplechin (che ha avuto la sua première alla Quinzaine des réalisateurs cannense, 11 nomination ai César, 216 000 entrate) e Comme un avion [+leggi anche:
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scheda film] di Bruno Podalydès (una nomination ai César, 500 000 entrate).
Ricordiamo che Why Not ha attualmente in post-produzione Photographies de famille [+leggi anche:
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Q&A: Cristian Mungiu
intervista: Cristian Mungiu
scheda film] (Aventura Park) del romeno Cristian Mungiu, I, Daniel Blake dell’inglese Ken Loach e Blood Father di Jean-François Richet (un film in lingua inglese con Mel Gibson). In fabbricazione brilla l’attesissimo lungometraggio d’animazione The Red Turtle [+leggi anche:
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scheda film] dell’olandese Michaël Dudok De Wit (leggi la news) e tra i progetti spiccano i prossimi Audiard (probabilmente in lingua inglese con l’adattamento del romanzo The Sisters Brothers di Patrick DeWitt che si svolge all’epoca della corsa all’oro in California), Desplechin, Bruno Podalydès e Richet (il dittico Lafayette: Révolution Américaine e Lafayette: Révolution Française), ma anche il primo lungometraggio da regista dell’attrice Karole Rocher e You Were Never Really Here della scozzese Lynne Ramsay.
(Tradotto dal francese)
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