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KARLOVY VARY 2016 Concorso

The Wolf from Royal Vineyard Street: un biopic eccentrico

di 

- KARLOVY VARY 2016: Nel suo canto del cigno, il cineasta ceco Jan Němec volge uno sguardo pieno di umorismo e autoironia verso la vita

The Wolf from Royal Vineyard Street: un biopic eccentrico

Figura chiave della nouvelle vague ceca degli anni ‘60, Jan Němec ha chiuso la sua filmografia con la commedia autobiografica The Wolf from Royal Vineyard Street [+leggi anche:
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, che adatta la sua raccolta di racconti brevi basati su fatti reali Don't Shake the Waiter's Hand e che ha concorso quest’anno al Festival Internazionale di Cinema di Karlovy Vary. L’ultimo lavoro del cineasta è risultato essere anche la sua opera finale, poiché è scomparso la vigilia dell’ultimo giorno di riprese. Il film è stato portato a termine dall’assistente alla regia Tomáš Klein, il produttore creativo Jakub Felcman e il montatore Josef Krajbich, con l’aiuto di Iva Ruzseláková, moglie di Němec.

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Il noto cineasta ha scelto due alter ego per raccontare la storia incentrata sulla sua vita, dalla controversa e decisiva edizione 1968 di Cannes fino al suo esilio negli Stati Uniti e il suo ritorno a casa. Karel Roden narra il film (ha anche registrato un audiolibro di Don't Shake the Waiter's Hand), mentre l’attore e cineasta Jiří Mádl incarna il regista davanti la cinepresa nei panni di Jan John, mostrando magistralmente il suo fascino e la sfacciataggine giovanile. Němec diventò un personaggio provocatorio e ribelle, un carattere che si manifestava nel suo approccio poco ortodosso al cinema — una reputazione che ha tenuto a tenere viva, anche nella sua opera finale. Il suo stile è stato descritto come realismo onirico, e ha sempre osato sperimentare con la forma filmica. Fu il primo a girare un lungometraggio in 3D nella Repubblica Ceca, Heart Beat 3D (2010), basato sul libro di Václav Havel. 

Němec comincia il film spiegando il simbolismo del lupo che compare nel titolo — cosa che anticipa il carattere atipico di questa opera: "Il film ha un lupo nel suo titolo, una creatura selvaggia, astuta e incontrollabile". Nonostante la sua vita tumultuosa, che gli è valsa la definizione di enfant terrible, Němec sceglie di ricordare le sue avventure attraverso il filtro della commedia, adottando anche un tono sovversivo e autoironico. La narrazione si discosta da uno stile fattuale e volge pittosto verso l’invenzione e il ricordo ricreato, e questo ci rivela più della sua personalità e del suo stile che gli stessi fatti narrati. Così come Alejandro Jodorowsky in La danza della realtà [+leggi anche:
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, Němec si converte nel creatore del suo stesso mito grazie all’uso di vari strumenti, dalla battuta sarcastica e l’uccisione di Jean-Luc Godard fino all’auto-stilizzazione megalomane e, naturalmente, una derisione onnipresente.  

Se il metodo del realismo onirico ha determinato il contenuto, l’incursione di Němec nel cinema antirealista ha influito nel suo approccio alla forma. Il regista ricostruisce il suo progetto di auto-mitizzazione applicando un’estetica formale idiosincratica, molto vicina al formalismo punk. All’inizio del film, il materiale — immagini del 68º Festival di Cannes — è girato in uno stile da guerriglia, nel recinto del festival, senza autorizzazione, e con scene in gran parte improvvisate e vagamente composte. Più avanti, Jiří Mádl descrive alcuni incontri curiosi della vita del cineasta, come la visita improvvisata alla moglie di Trump per ottenere un finanziamento, una scena sull’acquisizione del visto per partecipare "al funerale del comunismo" o una serie di filmati d’archivio sull’ingresso dei carrarmati russi a Praga, il soggiorno del regista negli Stati Uniti o video di matrimoni — intrisi della patina VHS dei filmati casalinghi — che Němec afferma realizzare per guadagnarsi da vivere. The Wolf from Royal Vineyard Street rappresenta anche l’eredità di Němec in quanto cineasta anticonformista, costituita da una vasta gamma di eccentricità grafiche e un approccio concettuale al cinema, che include la torsione e la sovversione delle convenzioni del genere del biopic, il che conferma l’importanza del regista.

The Wolf from Royal Vineyard Street è stato prodotto dalla compagnia ceca MasterFilm in coproduzione con Czech Television, la compagnia di post-produzione UPP, la compagnia francese BocaLupo Films e la slovacca Medi Film. Il Czech State Cinematography Fund e lo Slovak Audiovisual Fund hanno supportato il film.

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(Tradotto dall'inglese)

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