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ZURIGO 2016

Sketches of Lou, ritratto di una zurighese affamata di libertà

di 

- Dopo l’avventura Wonderland, la giovane regista svizzera Lisa Blatter torna dietro la cinepresa per regalarci un ritratto di una giovane donna edonista e libera

Sketches of Lou, ritratto di una zurighese affamata di libertà
Liliane Amuat in Sketches of Lou

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, primo lungometraggio di Lisa Blatter, presentato in prima mondiale allo Festival de Zurigo nella sezione Proiettori su: Svizzera, Germania, Austria, abbozza letteralmente il ritratto di una giovane donna alle prese con una fame di libertà che sembra trasformarsi in bulimia.

Lou, la protagonista del primo lungometraggio di Blatter, è una vera cittadina, indipendente e quasi strafottente che non perde occasione per provarsi (e provare agli altri) che la libertà è l’unica via percorribile, sorta di antidoto contro una routine che teme più di ogni altra cosa. Da cosa fugge davvero Lou? Perché i legami affettivi la terrorizzano tanto? L’incontro con Aro, giovane artista anche lui indubbiamente cittadino ma temperato da un desiderio di stabilità estraneo a Lou, la mette con le spalle al muro costringendola a confrontarsi con quei piccoli subdoli demoni che sembrano annidarsi sotto la misteriosa fasciatura che porta sempre sul braccio. Aro si trasforma in un certo senso nell’alter ego di una Lou appacificata con la vita, riflesso di un’esistenza che potrebbe avere ma nella quale non riesce a riconoscersi. Fermarsi significherebbe confrontarsi con un passato che non è ancora pronta a dissotterrare. Eppure più la loro relazione evolve, più Lou prova delle sensazioni fino ad allora sconosciute: la gelosia, la tenerezza, il potersi concedere il lusso di abbassare la guardia. Attraverso il ritratto di Lou, Lisa Blatter ci parla più in generale di una gioventù zurighese attanagliata fra disinibizione e ricerca d’identità, una gioventù per molti aspetti “dorata” che non riesce però a liberarsi completamente dalle pressioni di una società che la vuole iper performante. Lou rigetta tutti i ruoli che gli altri sembrano volerle imporre: madre, compagna, figlia, per rifugiarsi in un presente in costante evoluzione, sfuggente e complesso, proprio come lei.

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Grazie al suo sguardo preciso e allo stesso tempo pudico, Lisa Blatter scava dietro la facciata di una Zurigo iper rilassata per abbozzare il ritratto di una coppia assolutamente contemporanea, complessa e imperfetta. Sebbene Lou (Liliane Amuat) sia sempre ben attenta a dissimulare le sue debolezze dietro una corazza che le calza a pennello, l’intrigante paesaggio sonoro di Maurizius Staerkle Drux che avvolge tutto il film ci regala brevi ma significativi indizi sulla sua sfuggente personalità. Le note che accompagnano le immagini si trasformano in tante piccole gocce di pioggia che rinfrescano un’atmosfera carica di desideri non espressi, di bisogni soffocati dietro un orgoglio di facciata. Cosa significa oggi essere una donna moderna? Come districarsi fra desideri ed aspettative? Come sentirsi meno soli senza perdere nulla della propria individualità? Lontana dalla superficialità della città, Lou trova nelle montagne (nel maestoso decoro alpino che marca la fine del film) il coraggio di ancorarsi al presente per meglio tuffarsi nel futuro.

Sketches of Lou è prodotto dalla zurighese 2:1 Film GmbH.

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