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ROMA 2016

Maria per Roma: un’attrice in cerca di ruolo

di 

- L’esordiente Karen Di Porto firma un’opera prima ironica ed esile sulla giornata frenetica di una giovane donna nella capitale, tra turisti, provini per il cinema e illusioni

Maria per Roma: un’attrice in cerca di ruolo
Karen Di Porto in Maria per Roma

Donne che corrono, che inseguono lavoro e passioni, e che per sopravvivere compiono acrobazie quotidiane, tra affanni e sorrisi. Dopo Sole cuore amore [+leggi anche:
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, sbarca all’11ma Festa del cinema di Roma un altro film italiano che ci racconta la frenetica vita di tutti i giorni di una giovane donna. Ma laddove il film di Daniele Vicari si calava in un contesto proletario e di periferia, Maria per Roma [+leggi anche:
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dell’esordiente Karen Di Porto, in selezione ufficiale, ci porta nel centro di Roma, per le strade intorno a Piazza Navona e in case bellissime, tra consegne di chiavi, prove a teatro e feste alla Casa del Cinema.

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Maria (interpretata dalla regista stessa) è figlia di una borghesia che ha visto svanire il suo sogno di ricchezza: gli opulenti anni ’80 sono passati da un po’ e il negozio di antiquariato di sua madre è in liquidazione. Per sbarcare il lunario, fa la key holder per un’agenzia di case-vacanza di lusso: accoglie i turisti stranieri e consegna le chiavi. Nel frattempo, coltiva il suo sogno di fare l’attrice. Così, in sella al suo motorino e accompagnata dalla sua inseparabile cagnetta cardiopatica, la vediamo dalle prime ore del mattino fino a notte inoltrata correre, sempre in ritardo, da un portone a una sala prove, da un set indie in riva al Tevere a un check-in di clienti inferociti, passando per il Colosseo (dove un suo caro amico, attore fallito, incarna Gesù a favore di selfie) fino a un provino importante, dove però la formula è sempre la stessa: “le faremo sapere”. 

Privo di una trama vera e propria, il film, di base autobiografica (alcuni ne accostano il tono al primo Nanni Moretti, altri a Eleonora Danco), si muove con leggerezza tra una situazione e l’altra, non mancando di momenti divertenti legati in particolare alle strane esigenze dei turisti (c’è chi le chiede compagnia, chi i biglietti dell’autobus, chi si rifiuta di portare le valigie per ragioni di casta), mentre meno accattivanti, e più prevedibili, risultano le sue vicissitudini da aspirante attrice in cerca di ruolo. Sullo sfondo, una Roma da cartolina – piazza Venezia, i Fori Imperiali, Campo de’ Fiori – sulla quale però la regista non indugia. “Ho preferito utilizzarla come sfondo, non come protagonista”, spiega Di Porto. “La inquadro sempre molto velocemente, perché rappresenta il palco su cui gli attori si esibiscono. Una città piena di difficoltà, ma di una bellezza straordinaria che ristora”. 

Interpretato da attori sconosciuti, perlopiù amici della regista, Maria per Roma (il titolo nasce dal detto romano “cercare una Maria per Roma”, ossia qualcosa che non troverai mai) eccede talvolta nell’autoreferenzialità, ma ci mostra come anche i benestanti, con la crisi economica degli ultimi anni, siano scesi di un gradino nella scala sociale: i nobili affittano le loro case, i borghesi si fanno le pulizie da sé… Può lasciare indifferenti i più, forse, ma è comunque un altro punto di vista, in cui qualcuno non mancherà di identificarsi.

Maria per Roma è prodotto da Galliano Juso per Bella Film. La fotografia è di Maura Morales (Onda su onda [+leggi anche:
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, La prima luce [+leggi anche:
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intervista: Vincenzo Marra
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), il montaggio di Mirco Garrone (montatore, fra gli altri, per Nanni Moretti, Carlo Mazzacurati e Daniele Luchetti). La distribuzione del film è ancora in trattative.

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