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FILM Italia

A Lucca si chiude con Bozzetto non troppo

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- Al festival Lucca Comics & Games Bruno Bozzetto, il Walt Disney italiano, ha presentato il documentario di Marco Bonfanti, distribuito nelle sale da Luce Cinecittà e a Natale su Sky

A Lucca si chiude con Bozzetto non troppo
Bruno Bozzetto in Bozzetto non troppo

Molti l’avevano battezzato l’anti-Disney italiano”, ma proprio la figlia di Walt, Diane Disney, l’ha definito “una leggenda, come mio padre”. Bruno Bozzetto, 78 anni, è stato premiato per la sua carriera martedì scorso, nella giornata conclusiva del festival Lucca Comics & Games, dopo un incontro con il pubblico. A Lucca il grande animatore, Orso d’Oro a Berlino e candidato all’Oscar, accompagnava Bozzetto non troppo, documentario firmato da Marco Bonfanti (L’ultimo pastore [+leggi anche:
trailer
intervista: Marco Bonfanti
scheda film
]
), visto alla Mostra di Venezia a settembre e ora nelle sale con Luce Cinecittà e a Natale su Sky Arte HD. 

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Bozzetto non troppo, prodotto da Zagora e Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Sky, è il ritratto inedito, originalissimo e umano di un genio dell’animazione mondiale, che per la prima volta sullo schermo racconta il suo lavoro e svela la filosofia che sta dietro a 50 anni di creatività e 300 tra film, corti, lavori per la tv e il web. Bozzetto, il cui capolavoro Allegro non Troppo del 1976 fu considerato la risposta italiana piena di ironia a Fantasia di Walt Disney, è stato accostato ai nomi di Hayao Miyazaki, John Lasseter della Pixar, Nick Park, Matt Groening dei Simpson e nel film è dimostrato come alcuni di questi artisti ne abbiamo riconosciuto esplicitamente l’influenza.

Bozzetto è apparentemente un anziano e schivo signore milanese che vive in una villa non lontano da Milano in compagnia di una pecora, cani e gatti, che va a prendere i nipoti a scuola e balla il valzer con la moglie. Ma è anche ispiratore di un piccolo ma dinamico studio di produzione, che si rivela operosa macchina creativa che sforna quotidianamente materiale audiovisivo ad alta tecnologia. 

Bonfanti pedina il maestro dovunque, persino nelle sue passeggiate in montagna, e lo spinge a parlare di sé, dei suoi esordi e dei suoi successi, sullo sfondo delle immagini delle sue opere. Lo invita a mostrare i suoi preziosi cimeli e dare la misura del suo talento, come quando lo vediamo, per gioco, bendarsi gli occhi e disegnare a matita il protagonista dei suoi cartoon più celebri, il signor Rossi.

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