09/12/2016 - Lo sguardo plurale dell’audace cineasta olandese e la sua esperienza anche oltreoceano ne faranno, secondo Dieter Kosslick, un formidabile presidente di giuria

Il regista e sceneggiatore olandese Paul Verhoeven, acclamato di recente per l'ottimo Elle [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film], è stato scelto per presiedere la giuria del 67^° Festival di Berlino (9-19 febbraio 2017).

Per Dieter Kosslick, direttore dell’evento, questo ruolo ben si addice a questo cineasta "che ha praticato una gran varietà di generi, in Europa e a Hollywood, e la cui audacia e inclinazione a sperimentare si riflettono in tutta la sua opera".

Dopo gli studi in matematica e fisica, Verhoeven ha diretto il suo primo lungometraggio, Gli strani amori di quelle signore, nel 1971. Questo racconto di due prostitute che sognano una vita normale è stato seguito dal thriller erotico Fiore di carne, nominato nel 1974 per l’Oscar del miglior film in lingua straniera, poi da Soldato d’Orange (1977), che è stato nominato ai Golden Globes e lo ha fatto conoscere in tutto il mondo. Dalla fine degli anni 1980, Verhoeven si è trasferito a Hollywood, dove ha realizzato film d’azione spettacolari come RoboCop (1987) e Total Recall (1990), ma anche il film cult Basic Instinct (1992), nominato agli Oscar, e successivamente film di fantascienza come Starship Troopers.

Black Book [+leggi anche:
trailer
scheda film] (2006), su un resistente olandese, ha segnato il ritorno di Verhoeven in Europa, dopo il quale si è concentrato per qualche tempo sulla scrittura. Ha fatto il suo ritorno a Cannes lo scorso maggio con l’eccellente coproduzione franco-tedesca Elle, con Isabelle Huppert, nominato a tre EFA-Premi del cinema europeo.

Il brillante cineasta è stato ospite a Berlino quattro anni fa, per condividere la sua straordinaria esperienza al Talent Campus.

(Tradotto dal francese)