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FESTIVAL Svizzera

Il programma delle Giornate di Soletta sotto i riflettori

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- Soletta accoglierà in gennaio il meglio della cinematografia elvetica grazie ad un programma ricco e innovativo

Il programma delle Giornate di Soletta sotto i riflettori
The Divine Order di Petra Volpe

La città barocca sull’Aar si trasforma, come ogni anno, nella capitale del cinema svizzero. Finzione, documentario, video clip o ancora film in realtà virtuale, le Giornate di Soletta non ergono barriere di generi, solo la qualità conta.

“Le finzioni e i documentari programmati alla 52esima edizione delle Giornate di Soletta guardano spesso oltre le frontiere nazionali; ma il fascino nei confronti degli “altri” o per lo “straniero” si ritrova anche nei racconti sulla Svizzera stessa”, ecco cosa dice Seraina Rohrer, direttrice della manifestazione solettese, a proposito della prossima attesa edizione. The Divine Order [+leggi anche:
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intervista: Petra Volpe
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di Petra Volpe, film che parla dell’introduzione del diritto di voto alle donne in Svizzera, aprirà le danze e sarà in lizza per il prestigioso “Prix de Soleure”. Nella stessa categoria troviamo altre cinque registe donne: Elene Naveriani e il suo film di debutto I Am Truly a Drop of Sun on Earth [+leggi anche:
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, storia d’amore tra una prostitua e un migrante nigeriano, Elise Shubs e il suo primo documentaro Impasse [+leggi anche:
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che tratta pure lui i temi scottante e sensibili della prostituzione e dei migranti, questa volta però tra le strade di Losanna e le ormai conosciutissime Léa Pool (Double Sentence [+leggi anche:
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), Heidi Specogna (Cahier africain [+leggi anche:
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) e Jacqueline Zünd (Almost There [+leggi anche:
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). Queste ultime hanno percorso il mondo grazie ai personaggi dei loro documentari: dalle prigioni del Nepal e del Guatemala, fino alle zone di guerra dell’ Africa centrale passando per il deserto californiano, Benidorm e Tokyo, il cinema si avventura lontano, lontanissimo. Tra gli altri film in lizza pe il “Prix de Soleure” troviamo The Valley Of Salt [+leggi anche:
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di Christophe M. Saber che decide di visitare i suoi genitori in Egitto per la prima volta dopo l’inizio della rivoluzione, il toccante The Field [+leggi anche:
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di Mehdi Sahebi, Rue de Blamage [+leggi anche:
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, primo film d’Aldo Gugolz, ritratto di una strada e dei suoi abitanti, eroi ai margini della società e Weg vom Fenster-Leben nach dem Burnout [+leggi anche:
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di Sören Senn che tratta della malattia del nostro secolo, il così detto burnout.

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Sono invece dieci i film a contendersi il “Prix du public”. Tra questi ritroviamo Lotto, ultima commedia di Micha Lewinsky che mette in scena un figlio disposto a tutto pur di vedere suo padre felice, forse per l’ultima volta, Unerhört jenisch [+leggi anche:
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di Martina Rieder e Karoline Arn nel quale un sorprendente Stephan Eicher ci accompagna tra le montagne svizzera alla ricerca delle tradizioni jenisch, il ritratto documentario Docteur Jack [+leggi anche:
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di Benoît Lange e Pierre-Antoine Hiroz o ancora il misterioso Miséricorde [+leggi anche:
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intervista: Fulvio Bernasconi
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di Fulvio Bernasconi e il documentario poetico The Girl Down Loch Änzi [+leggi anche:
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di Alice Schmid.

L’attesa sezione “Panorama suisse”, cuore pulsante e vetrina del meglio del cinema elvetico dell’anno appena trascorso sarà ricca di 179 film. Tra questi, e per non citarne che alcuni, Das Gripenspiel di Frédéric Gonseth che regala un’immersione nel dietro le quinte delle strutture politiche svizzere, Delamuraz di Daniel Wyss, Maximilian, primo film di Nicholas Greinacher o ancora la commedia sperimentale Two Hookers and a Bitch di Daniel Young.

L’ingegnere del suono e sound designer romando François Musy sarà l’invitato d’onore della “Rencontre” 2017. Per questa 52 esima edizione il pubblico di Soletta potrà scoprire una selezione di progetti svizzeri realizzati in realtà vistuale. Tra questi, Watchout!, il gioco VR che permette di sperimentare l’universo dei personaggi di My Life as a Courgette [+leggi anche:
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intervista: Claude Barras
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di Claude Barras.

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