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FILM Spagna

Los del túnel: dopo la catastrofe

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- L’opera prima di Pepón Montero è una commedia corale insolita che riesce a divertire con umorismo intelligente, ironico e dark, a differenza di altri film di successo in Spagna dalla battuta facile

Los del túnel: dopo la catastrofe
Arturo Valls (al centro) in Los del túnel

All’ultima edizione del redivivo festival Abycine (leggi la news) si è tenuta la prima mondiale di Los del túnel [+leggi anche:
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, salto al cinema di Pepón Montero, che si è fatto le ossa nei turbolenti canali televisivi e dietro a serie come Camera café, Plaza de España e Plutón BRB Nero (creata da Álex de la Iglesia). Già in quel festival, sempre attento ai talenti emergenti più interessanti del cinema spagnolo, si cominciò a dire che questa non era una commedia come le altre e che aveva elementi che la distinguevano dalla solita formula. A partire dal fatto che un attore del carisma, vivacità e brillantezza di Arturo Valls ne fosse il produttore: questa sua prima incursione nel finanziamento di un film non poteva passare inosservata.

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E così è stato: affiancato da un cast perfettamente in sintonia, composto da Natalia de Molina, Manolo Solo, Raúl Cimas, Neus Asensi, Marta Fernández Muro e Teresa Gimpera, fra gli altri, Valls incarna anche il protagonista di questa – chiamamola così, anche se può sembrare un ossimoro – commedia seria, poiché le disgrazie e lo scherno convivono armoniosamente in situazioni esilaranti pur nella loro sobrietà, cosa che, dopo l’altrettanto apprezzabile Tres bodas de más [+leggi anche:
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intervista: Javier Ruiz Caldera
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(2013), restituisce allo spettatore esigente/intelligente la fiducia in un genere martoriato dalle recenti derive grossolane.

Los del túnel è un gruppo di whatsapp. Ci viene detto che i sopravvissuti – di ogni grado e condizione – a una catastrofe lo hanno formato perché una circostanza simile unisce le persone (forzatamente, almeno per la durata dell’incidente). Organizzano così cene con il fine di aiutarsi gli uni con gli altri nella realizzazione di alcuni cambiamenti che si sono ripromessi di fare una volta usciti dal foro scavato nelle montagne cui allude il titolo. Ma forse le buone intenzioni finiscono per non esserlo poi tanto, i ruoli assunti servono solo a camuffare gli impostori, e anche se ci proviamo, è dannatamente difficile cambiare gli altri… e noi stessi.

Dialoghi misurati e giusti (la sceneggiatura è scritta dal regista con Juan Maidagán), dove l'umorismo scaturisce più dal doppio senso e le insinuazioni, persino dal silenzio (impagabile è la gag dell’uscita dall’armadio rurale), che dalle fanfare; situazioni riconoscibili e quindi ampiamente patetiche; e una colonna sonora in cui le ballate ultra morbide e strappalacrime del duo Pecos – fenomeno pop nella Spagna degli anni ’70 – sono presenti in modo pericolosamente contagioso, sono solo alcuni ingredienti riusciti di Los del túnel: un omaggio ironico e talentuoso a film catastrofici di successo come L’inferno di cristallo, Terremoto e L’avventura del Poseidon che colloca i suoi personaggi nel “day after”...

Los del túnel, che esce venerdì 20 gennaio in Spagna, è una produzione di Pólvora Films, Estela Films, Lanube Películas e Toniconinormal AIE, con la collaborazione di Atresmedia Cine, Movistar Plus+ e Canal Sur Radio y Televisión. Il film, che distribuisce eOne Films Spain, è venduto nel mondo da Filmax International.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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