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CINÉMA DU RÉEL 2017

Il cinema del reale brilla a Parigi

di 

- Dal 24 marzo al 2 aprile, la 39a edizione del festival Cinéma du Réel mette in luce il meglio della creazione documentaria contemporanea

Il cinema del reale brilla a Parigi
Paris est une fête - un film en 18 vagues di Sylvain George

La coproduzione austro-francese Atelier de conversation [+leggi anche:
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di Bernhard Braunstein aprirà questa sera a Parigi il 39° festival Cinéma du Réel per una nuova edizione (dal 24 marzo al 2 aprile 2017) al centre Pompidou di un imperdibile appuntamento di alto livello artistico con le opere documentarie di tutto il mondo e che sarà l’ultima sotto la direzione artistica di Maria Bonsanti (in carica dal 2013).

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Quest’anno, 44 film (di cui 30 in prima mondiale), selezionati tra più di 2800 candidati provenienti da 135 paesi, figurano nel programma delle quattro sezioni competitive. Tra gli 11 lungometraggi in lizza nella competizione internazionale spiccano sei (co)produzioni europee: Luz Obscura della portoghese Susana de Sousa Dias, Paris est une fête - un film en 18 vagues del francese Sylvain George (esce il 12 aprile nelle sale francesi via Zeugma Films), Postcards from the Verge del tedesco Sebastian Mez, Ghost Hunting [+leggi anche:
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di Raed Andoni (Palestina/Francia/Svizzera - vincitore a febbraio del premio del miglior documentario assegnato per la prima volta a Berlino), Ejercicios de memoria [+leggi anche:
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di Paz Encina (coprodotto da Argentina, Paraguay, Germania e Francia - scoperto a San Sebastian) e Maman Colonelle [+leggi anche:
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di Dieudo Hamadi (Repubblica Democratica del Congo/Francia; proiettato anche a Berlino nella sezione Forum).

Nella competizione francese figurano titoli firmati dal duo Nicolas Klotz - Thomas Ostermeier (Hamlet in Palestine [+leggi anche:
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) e da Régis Sauder (Retour à Forbach - esce nelle sale il 19 aprile via Ciné-Sud Promotion). Ma il menù composto esclusivamente da prime mondiali è segnato anche dalla forte presenza di registe con Charlotte Pouch (Des bobines et des hommes), Elitza Gueorguieva (Chaque mur est une porte), Juruna Mallon (Les Îles résonnantes), Diane Bouzgarrou (Je ne me souviens de rien), Marie Ka (La Plume du peintre), Marie Moreau (Soleil sombre) e Katharina Wartena (Tenir la distance). Il cartellone è completato da Hendrick Dusollier (Derniers jours à Shibati [+leggi anche:
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) e il duo Cédric Dupire - Gaspard Kuentz (Prends, Seigneur, prends).

Oltre ad altre due competizioni internazionali dedicate alle opere prime (lungometraggi o mediometraggi) e ai corti, le proiezioni speciali si preannunciano particolarmente interessanti, in particolare con Austerlitz [+leggi anche:
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dell’ucraino Sergei Loznitsa (ammirato fuori concorso a Venezia), Cinema, Manoel de Oliveira and Me [+leggi anche:
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del portoghese João Botelho, Cinema Futures dell’austriaco Michal Palm, la produzione olandese Burma Storybook [+leggi anche:
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di Petr Lom che chiuderà il festival, e titoli francesi come Frère Alain - EA5 di Vincent Dieutre, Troisième Printemps di Arnaud de Mezamat e Luce, à propos de Jean Vigo di Leïla Férault-Levy, il tutto senza dimenticare Off Frame aka Revolution Until Victory di Mohanad Yaqubi (passato per Toronto e Berlino) che vede associati Francia, Libano, Palestina e Qatar.

Si segnala inoltre un’integrale delle opere del compianto cineasta italiano espatriato in Brasile Andrea Tonacci, un programma battezzato Rébellion che include una retrospettiva su Charles Burnett, la sezione tematica Dé/montage(s), uno zoom sul lavoro della thailandese Ing K che ha sempre utilizzato la sua cinepresa per difendere la libertà d’espressione del suo popolo, e infine un omaggio per il centenario della nascita di Jean Rouch, uno dei padri fondatori del festival Cinéma du Réel.

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(Tradotto dal francese)

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