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FESTIVAL Danimarca

Last Men in Aleppo arriva primo al CPH:DOX Film Festival di Copenhagen

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- Il vincitore danese del Sundance, che ha aperto la competizione documentari, “ci ha immersi in una tragedia shakespeariana”, afferma la giuria

Last Men in Aleppo arriva primo al CPH:DOX Film Festival di Copenhagen
I registi Feras Fayyad (al centro) e Steen Johannessen ritirano il loro premio per Last Men in Aleppo (© Hjalte Abrahamsen)

Prodotto dalla danese Larm Film, Last Men in Aleppo [+leggi anche:
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del regista siriano Feras Fayyad – che ha già ricevuto quest’anno il Gran Premio della Giuria nella competizione internazionale documentari del Festival di Sundance – si è aggiudicato la settimana scorsa (24 marzo) il DOX:AWARD alla cerimonia di premiazione del 14° CPH:DOX Festival Internazionale del Documentario di Copenhagen, tenutasi alla Charlottenborg Art Gallery. 

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Co-diretto dal danese Steen Johannessen, Last Men in Aleppo segue tre volontari del servizio di soccorso dei Caschi Bianchi durante la guerra civile siriana, e gli attacchi quotidiani su Aleppo da parte del regime di Assad e dei russi. Khaled, Mahmoud e Subhi corrono verso le bombe, mentre gli altri fuggono. Sono costantemente assaliti dal dubbio: dovrebbero fuggire e salvare le loro famiglie o restare e cercare di salvare vite tra le rovine?

"La devastante immediatezza emotiva del film ci ha immersi nella tragedia shakespeariana di un popolo che cerca di mantenere la propria umanità di fronte a realtà impossibili", ha detto la giuria di cui faceva parte il regista statunitense Joshua Oppenheimer, che ha attribuito anche una Menzione Speciale a Gray House dei registi americani Austin Lynch e Matthew Booth, e a The John Dalli Mystery [+leggi anche:
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del regista danese Jeppe Rønde.

Altri due film sulla Siria sono stati premiati a Copenhagen: il primo è Radio Kobanï del regista olandese Reber Dosky, che ha vinto il F:ACT Award – il film segue l’impegno di una determinata 21enne per la sua stazione radio locale nella città siriana di Kobanï devastata dalla guerra. Il secondo è City of Ghosts dell’americano Matthew Heineman, che descrive come un gruppo di giornalisti siriani lavorino dalla città di Raqqa occupata dall’ISIS sotto la bandiera ‘Raqqa viene macellata in silenzio’, che ha ottenuto il Politiken Audience Award.

In totale, il festival ha proiettato 200 film, di cui 75 prime mondiali. Il 23 marzo, sempre alla Charlottenborg Art Gallery, la regista svedese Maria Bäck e la produttrice Anna-Maria Kantarius avevano ricevuto €15.000 del Co-Production Development Award di Eurimages per il loro Psychosis in Stockholm (Garagefilm International). Quest’anno, 29 progetti nazionali e internazionali sono stati presentati nell'ambito del programma di finanziamento e coproduzione del festival, organizzato per la quarta volta in quattro categorie: FICTIONONFICTION, CINEMA, F:ACT e ART. Accanto ai filmmaker, hanno partecipato le principali emittenti ARTE (Francia/Germania), ZDF, NDR (Germania), la BBC (Regno Unito) e DR (Danimarca), fondi cinematografici europei e altre fondazioni come la Ford Foundation, Tribeca Film Institute, Sundance Institute (Stati Uniti), Tate Modern (Regno Unito) e Fondation Cartier (Francia).

La lista completa dei vincitori del 14° CPH:DOX Festival Internazionale del Documentario di Copenhagen:

DOX:AWARD
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– Feras Fayyad, Steen Johannessen (Danimarca/Siria)

F:ACT Award
Radio Kobanï – Reber Dosky (Paesi Bassi)

NORDIC:DOX Award
Land of the Free – Camilla Magid (Danimarca/Finlandia)

NEW:VISION Award
Life Imitation – Zhou Chen (Cina) 

NEXT:WAVE Award
1996 Lucy and the Corpses in the Pool – Marcos Migliavacca, Nahuel Lahora (Argentina) 

Politiken Audience Award
City of Ghosts – Matthew Heineman (Stati Uniti)

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(Tradotto dall'inglese)

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