email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

PREMI Svizzera

La mia vita da zucchina e The Divine Order, vincitori del Premio del cinema svizzero

di 

- Il maestoso Bâtiment des forces motrices di Ginevra ha accolto anche quest’anno l’evento immancabile per il cinema elvetico: il Premio del cinema svizzero

La mia vita da zucchina e The Divine Order, vincitori del Premio del cinema svizzero
I vincitori dei Premi del cinema svizzero (© Prix du cinéma suisse/Schweizer Filmpreis/Premio del cinema svizzero)

Erano una trentina quest’anno i film in lizza nelle dodici categorie del Premio del cinema svizzero. Tra i favoriti per la massima distinzione, Miglior film, il pluripremiato La mia vita da zucchina [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Claude Barras
scheda film
]
di Claude Barras, The Divine Order [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Petra Volpe
scheda film
]
di Petra Volpe e Un juif pour l’exemple [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
di Jacob Berger. A spuntarla è stato l’adorabile La mia vita da zucchina, un vero e proprio lavoro certosino che unisce intelligentemente tecnica e poesia. Oltre al riconoscimento, La mia vita da zucchina si aggiudica anche il Premio per la miglior musica da film (Sophie Hunger) e il Premio speciale dell’accademia che va a Marie-Eve Hildbrand per il suo straordinario lavoro sul casting e la direzione degli attori.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Tre premi anche per The Divine Order (già vincitore dell’importante Prix de Soleure – leggi la news) che sebbene non si sia portato a casa il Premio per il miglior film, si aggiudica comunque quello per la miglior sceneggiatura (Petra Volpe) e due premi d’interpretazione: miglior interprete femminile (Marie Leuenberger) e miglior interpretazione da non protagonista (Rachel Braunschweig).

Cahier africain [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
, il maestoso documentario di Heidi Specogna è stato premiato con un altro importante riconoscimento: quello per il miglior documentario, accompagnato da quello per il miglior montaggio che va a Kaya Inan (già vincitore l’anno scorso dello stesso premio per il suo lavoro su Above and Below [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
di Nicolas Steiner).

Un juif pour l’exemple di Jacob Berger, terzo favorito di quest’anno, si aggiudica, grazie all’impressionante interpretazione di Bruno Ganz, il premio per il miglior interprete maschile. Bruno Ganz, definito dal consigliere federale Alain Berset “uno dei più illustri attori di lingua tedesca” riceve anche il Premio d’onore per l’insieme della sua carriera. Un solo premio (per cinque nomination) anche per l’intrigante Aloys [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Tobias Nölle
scheda film
]
di Tobias Nölle che riparte con il Premio per la miglior fotografia (Simon Guy Fässler). Au revoir Balthazar di Rafael Sommerhalder si aggiudica infine il Premio per il miglior film d’animazione.

Vincitori del Premio del cinema svizzero:

Miglior film
La mia vita da zucchina [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Claude Barras
scheda film
]
– Claude Barras

Miglior documentario
Cahier africain [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
– Heidi Specogna

Miglior cortometraggio
La Femme et le Tgv – Timo von Gunter
Bon Voyage – Marc Raymond Wilkins

Miglior film d’animazione
Au revoir Balthazar – Rafae Sommerhalder

Miglior sceneggiatura
The Divine Order [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Petra Volpe
scheda film
]
– Petra Volpe

Miglior interprete femminile
Marie Leuenberger – The Divine Order

Miglior interprete maschile
Bruno Ganz – Un juif pour l’exemple [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]

Miglior interpretazione da non protagonista
Rachel Braunschweig – The Divine Order

Miglior musica da film
Sophie Hunger – La mia vita da zucchina

Miglior fotografia
Simon Guy Fässler – Aloys [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Tobias Nölle
scheda film
]

Miglior montaggio
Kaya Inan – Cahier africain

Miglior film di diploma
Digital Immigrants – Norbert Kottmann, Dennis Stauffer

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy