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CANNES 2017 Quinzaine des Réalisateurs

9 europei per la Quinzaine des réalisateurs

di 

- Cinque cineasti francesi, tre italiani e un lituano in vetrina alla Quinzaine. Claire Denis, Dumont, Garrel, Ferrara e Gitai in cartellone

9 europei per la Quinzaine des réalisateurs
Jeannette, l'enfance de Jeanne d'Arc di Bruno Dumont

Un’impressionante colonna vertebrale franco-americano-italiana, una grande diversità di generi cinematografici e molti grandi cineasti compongono un programma caratterizzato da numerosi film vicini alla realtà: sono le prime tendenze ad emergere dalla selezione della 49a Quinzaine des réalisateurs che si terrà dal 18 al 28 maggio nell’ambito del 70° Festival di Cannes. Presentati oggi a Parigi dal delegato generale Edouard Waintrop, i 19 lungometraggi in programma (di cui cinque opere prime, sette firmate da registe donne e tre documentari) includono una grande rappresentanza europea, con nove cineasti in vetrina.

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La Francia è in pole position con cinque rappresentanti, di cui tre sono nomi immancabili del cinema d’autore mondiale: Claire Denis che aprirà questa sezione parallela cannense con Un beau soleil intérieur [+leggi anche:
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(già Des lunettes noires), annunciato come una commedia (la prima incursione nel genere della regista), Bruno Dumont e la sua commedia musicale Jeannette [+leggi anche:
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intervista: Bruno Dumont
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, e Philippe Garrel con L'Amant d'un jour [+leggi anche:
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. Li accompagnano Carine Tardieu con Otez-moi d'un doute [+leggi anche:
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(con interpreti i belgi Cécile de France e François Damiens) e il documentario Nothingwood [+leggi anche:
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di Sonia Kronlund (centrato su un attore-produttore-regista molto prolifico e molto noto in Afghanistan, ma totalmente sconosciuto altrove).

La Quinzaine des réalisateurs conferma il suo debole per il cinema italiano con tre film della generazione emergente: il primo lungometraggio di Roberto De Paolis (Cuori Puri [+leggi anche:
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intervista: Roberto De Paolis
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) e le opere seconde di Jonas Carpignano (A Ciambra [+leggi anche:
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intervista: Jonas Carpignano
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; coprodotto da Francia e Germania), rivelatosi nel 2015 alla Semaine de la Critique con Mediterranea [+leggi anche:
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intervista: Jonas Carpignano
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, e di Leonardo Di Costanzo (L'intrusa; coprodotto da Svizzera e Francia), documentarista passato alla finzione con L'intervallo [+leggi anche:
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intervista: Leonardo Di Costanzo
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(premio FIPRESCI della sezione Orizzonti a Venezia nel 2012).

La presenza europea è completata dal lituano Sharunas Bartas con Frost [+leggi anche:
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intervista: Sharunas Bartas
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(coprodotto da Lituania, Francia, Ucraina e Polonia), col cineasta alla sua terza selezione alla Quinzaine dopo il 2005 e 2015, e dalla zambiana Rungano Nyoni il cui primo lungometraggio, I Am Not A Witch [+leggi anche:
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intervista: Rungano Nyoni
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, era prodotto da Regno Unito e Francia.

Saranno presentati inoltre sei film nordamericani (cinque dagli Stati Uniti, tra cui il nuovo lavoro di Sean Baker e un documentario di Abel Ferrara, e un titolo canadese), due asiatici (un’opera prima indonesiana e un documentario dell’israeliano Amos Gitai) e uno colombiano, per una selezione 2017 la cui geografia globale è incredibilmente ristretta ma che promette un ampio mélange di generi, dal racconto distopico di guerra civile a New York all’immersione nella comunità gitana in Calabria, dal mondo del rodeo alle streghe africane, dalla commedia (due in programma) alla commedia musicale adattata da Charles Péguy, per chiudere poi con Patti Cake$, film fenomeno del Sundance.

Resta da vedere quali titoli la Selezione Ufficiale aggiungerà alla sua competizione e al Certain Regard per indovinare quali sono i film che hanno preferito un viaggio a Venezia e a Toronto alla vibrante energia di una proiezione alla Quinzaine des Réalisateurs cannense.

Ricordiamo che la Carrosse d'Or assegnata dalla SRF sarà consegnata quest’anno al regista tedesco Werner Herzog (news) che ha scelto di proiettare Bad Lieutenant e ha chiesto di dialogare dopo la proiezione con dei giovani cineasti (che saranno Alice Diop, Arthur Harari e Guillaume Brac). 

Lungometraggi:

Un beau soleil intérieur [+leggi anche:
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 - Claire Denis (Francia) (film di apertura)
A Ciambra [+leggi anche:
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 - Jonas Carpignano (Italia/Francia)
Alive in France [+leggi anche:
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 - Abel Ferrara (Etats-Unis/Francia) 
L'Amant d'un jour [+leggi anche:
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 - Philippe Garrel (Francia)
Bushwick - Cary Murnion, Jonathan Milott (Etats-Unis)
Cuori Puri [+leggi anche:
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intervista: Roberto De Paolis
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 - Roberto De Paolis (Italia)
The Florida Project - Sean Baker (Etats-Unis) 
Frost [+leggi anche:
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intervista: Sharunas Bartas
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- Sharunas Bartas (Lituania/Francia/Ucraina/Polonia)
I Am Not A Witch [+leggi anche:
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intervista: Rungano Nyoni
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- Rungano Nyoni (Regno Unito/Francia/Germania)
Jeannette, l'enfance de Jeanne d'Arc [+leggi anche:
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intervista: Bruno Dumont
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- Bruno Dumont (Francia)
L'intrusa [+leggi anche:
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- Leonardo Di Costanzo (Italia/Svizzera/Francia)
La defensa del dragón - Natalia Santa (Colombia)
Marlina: The Murderer in Four Acts [+leggi anche:
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- Mouly Surya (Indonesia/Francia/Malesia/Thailandia/Singapore)
Mobile Homes [+leggi anche:
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 - Vladimir de Fontenay (Canada/Francia)
Nothingwood [+leggi anche:
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- Sonia Kronlund (Francia/Germania)
Ôtez-moi d'un doute [+leggi anche:
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- Carine Tardieu (Francia/Belgio)
The Rider - Chloé Zhao (Etats-Unis)
West of the Jordan River (Field Diary Revisited) [+leggi anche:
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- Amos Gitai (Israele/Francia)
Patti Cake$ - Geremy Jasper (Etats-Unis) (film di chiusura)

Proiezoni speciali:

A fábrica de nada [+leggi anche:
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intervista: Pedro Pinho
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- Pedro Pinho (Portogallo)

Cortometraggi:

Água mole - Laura Gonçalves, Alexandra Ramires (Portogallo)
La Bouche - Camilo Restrepo (Colombia)
Copa-loca - Christos Massalas (Grecia)
Crème de menthe - David Philippe Gagné, Jean-Marc E. Roy (Francia)
Farpões, baldios - Marta Mateus (Portogallo)
Min börda - Niki Lindroth von Bahr (Svezia)
Nada - Gabriel Martins (Brasile)
Retour à Genoa City - Benoit Grimalt (Francia)
Tijuana Tales - Jean-Charles Hue (Francia)
Cherries (Tresnje)Dubravka Turić (Croazia)

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(Tradotto dall'inglese)

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