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CANNES 2017 Fuori concorso

Visages, Villages: due paia di occhi per uno stesso sguardo

di 

- CANNES 2017: Agnès Varda e il fotografo street artist JR percorrono insieme la provincia francese posando i loro sguardi complici su centinaia di volti e di belle storie

Visages, Villages: due paia di occhi per uno stesso sguardo
Agnès Varda e JR in Visages, villages

I titoli di testa sotto forma di cartone animato (musicati, come il resto del film, da M/Matthieu Chedid) danno il tono a Visages, Villages [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, in programma al 70° Festival di Cannes, fuori concorso: è un film adorabile, colorato, attento alla gente e alla bellezza presente ovunque, frutto dell’incontro tra due sguardi fuori dal comune, l’uno offuscato dall’età, quello dell’inimitabile e sempre scherzosa Agnès Varda, 88 anni (nel film), l’altro oscurato dagli occhiali da sole, come fu per un certo tempo quello di Jean Luc Godard: quello del fotografo e street artist JR, 33 anni, che rende ogni soggetto che tratta grande quanto le sue facciate.

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Prima di imboccare le strade della Francia a bordo del furgone-photomaton di JR (un congegno a forma di macchina fotografica che porta, sul fianco, una grossa lente) sul filo del loro progetto comune, la piccola signora dai capelli bicolore della rue Daguerre (autrice di Mur, murs) e l’artista che fece entrare al Panthéon (grazie all’invenzione di Niépce e dello stesso Daguerre) una folla di anonimi, cominciano a raccontarci come non si sono incontrati, soprattutto che non si sono conosciuti in un night club. E anche se amano prendersi un po’ in giro l’un l’altra, non lo fanno quando scattano le foto insieme, che magnificano ed estendono nei luoghi e nel tempo – come la baguette di pane infinita che fingono di mordere gli abitanti di un villaggio che visitano, le case in mattone dei quartieri di minatori, i motivi ricorrenti che punteggiano il loro percorso, o il loro viaggio stesso...

Sul cammino, scopriamo mestieri antichi, con il loro tradizionale vocabolario per immagini (e i nostri cineasti fanno di tutto affinché non si cancelli come le lettere sfocate che si agitano davanti agli occhi stanchi della grande regista) e i loro gesti meravigliosi: la mungitura delle capre (con le corna!), la sublime danza del campanaro tramandata di padre in figlio... Facciamo la conoscenza di un postino pittore, di un altro postino a cavallo, di una dolce cameriera con ombrello fotografata almeno mille volte dal nostro simpatico duo di inventori-collezionisti, mogli di scaricatori di porto sedute come totem "sul proprio cuore", dita di piedi che si lasciano ritrarre prima di andare a solcare la Francia, pesci che fanno la bella vita (in una torre d’acqua)... Come il postino, i nostri creatori d’immagini riempiono la loro sacca mano a mano che la svuotano, con uno spirito ludico che perpetua anch’esso la magia dell’arte che condividono, fra di loro e con gli altri.

Perché tra una posa e l’altra, aspettando Godard, Varda e JR, non lasciano niente a metà, e "si mettono in gioco" senza mai dimenticare di meravigliarsi, come quando percorrono a tutta velocità l’ala italiana del Louvre (ricreando una famosa scena cinematografica inventata dal loro amico "pelle di cane"), fotografando la tomba di Henri Cartier-Bresson e facendo rivivere, in grande, l’allure raffinata di Guy Bourdin il fotografo-modello. Ad ogni sguardo che Varda e JR posano, una moltitudine di relazioni si stabilisce e si espande, come la loro complicità stessa mentre guardano insieme davanti a sé, dietro l’onda, lo stesso orizzonte, sincero come le loro due sagome, solidali nella sabbia e nel vento.

Visages, Villages è prodotto dai francesi di Cine Tamaris, Social Animals, ARTE France Cinéma, Arches Films e Rouge International. Le Pacte e Cinéart si occupano rispettivamente della distribuzione francese e belga.

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(Tradotto dal francese)

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