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CANNES 2017 Un Certain Regard

Directions: un paese che ha bisogno di un nuovo cuore

di 

- CANNES 2017: Il quarto lungometraggio di Stephan Komandarev esplora alcuni difficili temi nella Bulgaria di oggi

Directions: un paese che ha bisogno di un nuovo cuore
Anna Komandareva in Directions

Dopo aver analizzato la memoria e i legami familiari nella sua opera prima, The World Is Big and Salvation Lurks Around the Corner [+leggi anche:
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(2008) e il tema della colpa in Il giudizio [+leggi anche:
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(2014), il regista bulgaro Stephan Komandarev affronta una storia ancora più ambiziosa in Directions [+leggi anche:
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, presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes. Il film è una radiografia della Bulgaria contemporanea e usa diverse sottotrame interconnesse le une con le altre per scavare in profondità la psicologia del paese, esplorando un ampio ventaglio di traumi, idiosincrasie e paradossi. 

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Non sorprende che i protagonisti siano dei taxisti di Sofia. Più che di una professione, si parla qui di un’occupazione aperta a chiunque possegga una patente: guidare un taxi è visto, al tempo stesso, come un modo per far quadrare i conti e una magnifica lente di osservazione della società bulgara. L’immagine che ne emerge è complessa e sfaccettata, un misto di dolore e rabbia, di speranza e capacità di rialzarsi, ma soprattutto il bisogno di un cambiamento radicale per la nazione.

Per primo incontriamo Misho (Vassil Vassilev), proprietario di un piccolo stabilimento, che potrebbe vedere confiscato il proprio patrimonio dalla banca per problemi di credito. Un appuntamento con l’impiegato di banca Popov (Georgi Kadurin), farà comprendere a Misho la situazione di endemica corruzione in cui versa il sistema finanziario del paese. Prenderà quindi una decisione che avrà delle ripercussioni su tutte le altre storie. “Le leggi sono fatte per noi, non per te”: questa frase, pronunciata dal banchiere, è una delle colonne tematiche portanti del racconto, e fa allusione ad una questione che spesso abbiamo visto sorgere in altri film bulgari, come in Glory [+leggi anche:
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di Kristina Grozeva e Petar Valchanov.

Tuttavia, Komandarev non si limita a descrivere una Bulgaria profondamente fratturata tra il potere di pochi e l’impotenza dei molti. Con l’aiuto di una trama frammentata, egli si spinge oltre l’orizzonte sociale e politico per parlare di ipocrisia, di sogni andati in pezzi, di perdita e di divario tra generazioni. “L’unica scelta qui è quella che si fa all’aeroporto: terminal 1 o 2”, dice un chirurgo vascolare mentre Rada (Irini Zhambonas) lo conduce al suo ultimo trapianto di cuore in Bulgaria, prima che sia trasferito ad Amburgo con la sua famiglia. È l’opinione condivisa da milioni di altri connazionali, che hanno fuggito il paese dopo il crollo del comunismo. Infatti, Directions non è soltanto una pellicola sulla Bulgaria, bensì su tutte le ex nazioni comuniste, i cui abitanti sanno quanto la transizione possa essere difficile.

Komandarev prende la decisione registicamente rischiosa di narrare le vicende nel minor numero possibile di sequenze, tanto che alcuni degli episodi sono stati girati in un unico piano sequenza. A tratti, questa scelta dona al film un’involontaria artificiosità, ma, nel complesso, la troupe è riuscita nell’impresa di raccontare una storia convincente, pur in condizioni difficili. Applausi doppi agli attori, che recitano ruoli impegnativi guidando per le strade di Sofia. Sostenuti da linee narrative forti e contesti efficaci, alcuni membri del cast si sono fatti notare più di altri: oltre che Vassilev e Zhambonas, il pubblico non dimenticherà Assen Blatechki, protagonista del salvataggio pieno di inventiva di un suicida, Ivan Barnev nei panni del cliente di una corsa in auto che non finirà come previsto, e Stephan Denolyubov nelle vesti di un uomo morente, che si fa condurre in ospedale per un trapianto di cuore.

Directions è prodotto dalla società di Komandarev, la Argo Film, e coprodotto da Aktis Film Production (Germania) e Sektor Film (Macedonia). La pellicola verrà distribuita nelle sale a livello internazionale da Arri Media International.

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(Tradotto dall'inglese)

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